Procreazione eterologa: ecco la normativa
La Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha stabilito che la fecondazione assistita omologa e eterologa sia inserita nei livelli essenziali di assistenza stabilendo precise regole:
- Gratuità: non potrà esistere una retribuzione economica per i donatori, né potrà essere richiesto alla ricevente contributo aggiuntivo per i gameti ricevuti.
- Centri Autorizzati: Solo i centri di Procreazione medicalmente assistita con regolare autorizzazione e già accreditati a livello regionale saranno ritenuti idonei ad effettuare la fecondazione eterologa.
- Prerequisiti per eseguire la fecondazione eterologa:
- Causa irreversibile di sterilità o infertilità
- Coniugi o conviventi di sesso diverso
- Essere maggiorenni
- Età congrua: la donazione di gameti consentita agli uomini di età compresa fra 18 e 40 anni e alle donne di età compresa fra 20 e 35 anni. La donazione degli ovociti richiede una stimolazione ormonale ovarica con monitoraggio e recupero degli ovociti comportando disagio e rischi per la donatrice.
- Donne potenzialmente fertili in buona salute per poter affrontare con serenità una gravidanza (sconsigliato nelle donne over-50 per l'alta incidenza di complicanze ostetriche)
- I Gameti congelati in precedenza possono anche essere donati.
- La donna ricevente non deve avere età superiore a 43 anni.
Caratteristiche del figlio da concepire:
- non è possibile per le coppie scegliere particolari caratteristiche fenotipiche del donatore, al fine di evitare selezioni genetiche e la scelta del donatore deve avere caratteristiche salienti simili alla coppia (colore pelle, colore occhi, colore capelli, razza ecc.);
- le cellule riproduttive di un medesimo donatore non potranno determinare più di 10 nascite;
- l’individuo concepito da fecondazione eterologa potrà venire a conoscenza delle generalità del genitore biologico dopo il compimento del 25° anno di età.
Commenti
Ora sta alle regioni applicare la normativa in tempi congrui considerata la notevole richiesta.
Immediata anche la reazione della Chiesa: ”Avere un figlio non è un diritto ma un dono" ed è possibile che insorgano problemi psicologici sia nella coppia che nel nascituro qualora venga a sapere che il genitore biologico è un altro, oltre al business parallelo del "figlio a tutti i costi” e la “patologia del desiderio”.