Circoncisione, disonore e strategia
Se il Creatore ha messo lì il prepuzio il dubbio che debba pur servire a qualcosa appare quanto meno lecito. Alcuni popoli lo usano per marchiarsi asportandolo, altri se lo tengono senza starci troppo a pensare. Credo che ognuno possa dirsi padrone del proprio. Personalmente ho delle riserve culturali sull’equivalente femminile ma su quello maschile, fatta salva la necessaria asepsi durante il taglio, riconosco la libertà di scelta.
Di fatto, il post-operatorio, in caso di infezione, prevede come minimo un febbrone cui, in casi più o meno rari, può seguire una setticemia che, al limite, riporta il circonciso al Creatore.
Scorrendo le pagine di un antico libro, mi sono reso conto che la circoncisione può persino essere l’arma di una fine strategia.
Narra il Testo che un Re nomade con il suo popolo , per vari motivi, si accampasse nei pressi di una cittadina. Una delle figlie del Re, giovane e bella, andò a farsi un giro in paese.
La storia vuole che fosse notata da un testosteronico figlio del monarca locale ma anche che costui invertì i tempi della buona educazione. In pratica prima rapì la fanciulla e le usò violenza e poi, capita la sciocchezza, la chiese in moglie dicendosene perdutamente innamorato.
La malcapitata aveva , però, un certo numero di fratelli i quali, ascoltata la notizia, avevano ben chiaro quanto sangue fosse necessario a lavare cotanta offesa.
Il Padre dello stupratore, più che conscio della marronata fatta dal figlio, corse dal Re nomade e propose un matrimonio riparatore più una serie di benefici economici nonché lo scambio anche di tutte le fanciulle in età da marito tra i due popoli.
La riparazione fu accettata ad una sola condizione. Poiché i nomadi erano circoncisi e gli stanziali no, onde uniformare la cosa nella fratellanza, si decise che l’accordo sarebbe stato operativo solo all’avvenuta circoncisione anche degli stanziali, che venne operata all’istante.
Come sopra ricordato, in assenza di rigorosa asepsi, è normale che gli operati avessero perlomeno un febbrone come infatti accadde.
Fu a quel punto che i nomadi, capitanati da due fratelli della disonorata, si sostituirono alla setticemia e, a fil di spada, fecero fuori tutti i febbricitanti maschi degli stanziali.
Per la verità il Re nomade non venne informato che a cose fatte e profetizzò lunghe sventure che puntualmente si abbatterono sul suo popolo ma si consolò un poco poiché sul piano economico non gli era andata affatto male, oltre la salvezza dell’onore.
Bibliografia essenziale: The Holy Bible, Genesis, cap 34.