Disturbi dell'erezione... attenzione al diabete!
Il diabete, cioè l’aumento della glicemia, degli zuccheri nel sangue, è una patologia che può determinare problemi a livello neuro-vascolare ed è questa la ragione per cui l’associazione diabete mellito e disturbi dell’erezione è molto frequente, soprattutto con l’aumento dell’età, se non si tratta l’iperglicemia e se si tengono scorretti stili di vita.
Un recente lavoro, pubblicato da alcuni ricercatori del Dipartimento di Urologia dell’Università di Washington, School of Medicine di Seattle, confermerebbe come la presenza di un diabete mellito sia un importante fattore di rischio nell’avere nel tempo un severo disturbo dell’erezione; lo studio in questione ha voluto pure analizzare se questi deficit dell’erezione, in presenza di una importante iperglicemia, necessitano eventualmente di terapie più “aggressive”, cioè di secondo o terzo livello come le iniezioni intracavernose di farmaci vasoattivi oppure il ricorso all’inserimento di una protesi nei corpi cavernosi.
Dal gennaio del 2002 al dicembre del 2006 sono stai studiati 136.306 uomini con un disturbo erettivo, tra questi 19.236 maschi erano diabetici prima di arrivare alla diagnosi del loro disturbo sessuale.
Studiando, in prospettiva, questa sottoclasse particolare di uomini si è visto che, dopo due anni di osservazione, più della metà arrivava a dover usare una strategia terapeutica di secondo livello, cioè le iniezioni intracavernose di prostaglandinaE1 o altri farmaci vasoattivi, e le probabilità di arrivare a dare una indicazione chirurgica verso una protesi peniena era di due volte superiore rispetto ai maschi senza diabete.
Queste informazioni su una larga popolazione con una tale patologia specifica ci dice che uomini che hanno iperglicemie importanti rispondono meno bene alle terapie orali, hanno un peggioramento più rapido della propria risposta sessuale e spesso richiedono indicazioni terapeutiche più “aggressive”; quindi tutti attenti a non favorire con la dieta o abitudini e comportamenti non corretti l’insorgenza di un diabete mellito.
Fonte: https://0-www.ncbi.nlm.nih.gov.elis.tmu.edu.tw/pubmed/24352244
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