Perdita della eiaculazione dopo intervento chirurgico

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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

La fisiologia dell’eiaculazione è caratterizzata da tre fasi distinte: l’emissione del liquido seminale, la chiusura del collo vescicale e l’espulsione del liquido seminale.

Il corretto sviluppo di queste tre fasi è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo,in particolare del sistema nervoso simpatico attraverso i gangli spinali e il plesso ipogastrico. Certamente la chiusura del collo vescicale, ovvero l’indennità del sistema sfinteriale sottovescicale, resta il passaggio cruciale di tutta la dinamica eiaculatoria.

Infatti, lo sfintere interno e il collo vescicale sono localizzati prossimalmente ai dotti eiaculatori, pertanto la loro contrazione e chiusura permettono al liquido seminale di procedere in avanti prevenendo l’eiaculazione retrograda. Contemporaneamente lo sfintere esterno che è localizzato distalmente ai dotti eiaculatori rimane chiuso durante l’emissione dello sperma e si apre all’espulsione dello stesso.

A conferma di ciò, dopo chirurgia della pelvi o del retroperitoneo i disturbi dell’eiaculazione possono essere individuati proprio nei disturbi neurogenici del collo vescicale.

Per esempio nel corso di linfadenectomia retroperitoneale per tumore testicolare, non è infrequente la rimozione dei gangli simpatici che si proiettano verso il plesso ipogastrico; questo evento interrompe lo stimolo efferente per l’emissione dello sperma  e per la chiusura del collo vescicale. In realtà è possibile preservare tali efferenze nervose isolando e risparmiando il plesso nervoso ipogastrico anteriormente all’aorta al di sotto dell’arteria mesenterica inferiore almeno da un lato. E ancora di più, se una dissezione meticolosa risparmiasse entrambi i lati, si potrebbe sperare di mantenere una erezione anterograda quasi nel 100% dei casi.

Durante la cistectomia radicale per tumore vescicale e, ancora di più, durante la prostatectomia radicale per carcinoma l’eiaculazione viene persa per la totale rimozione degli organi deputati al trasporto e all’emissione del liquido seminale. Andrebbe, tuttavia, ricordato che in alcune tecniche, cosidette “seminal sparing”, la cistectomia può permettere il mantenimento della eiaculazione nel senso di emissione , ma non di espulsione, per la presenza di eiaculazione retrograda.

Nel caso di resezione del retto, la chirurgia non prevede il risparmio dei plessi nervosi responsabili dell’eiaculazione, pertanto tale intervento è gravato da una alta percentuale di eiaculazione retrograda.

Ugualmente, però, la chirurgia endoscopica della prostata e del collo vescicale per patologie benigne causa nella stragrande maggioranza dei casi una eiaculazione retrograda.

In tutti questi casi si determina una apertura costante del collo vescicale che facilita il passaggio dello sperma in vescica. E’ infatti evidente che la via anterograda è a alta pressione per la presenza dello sfintere striato intatto e il liquido seminale va verso il sito di minore resistenza.

Riassumendo si può dire che tutta la grande chirurgia eseguita nella regione periaortica e pelvica ( compresi gli aneurismi o la chirurgia traumatologica)  può causare disfunzioni della eiaculazione di natura neurogenica con assenza di emissione dello sperma oltrechè di mancata chiusura del collo vescicale e che tutta la chirurgia endoscopica della prostata e del collo vescicale determina costantemente eiaculazione retrograda per un deficit puro del collo vescicale

Data pubblicazione: 03 marzo 2014

7 commenti

#1
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Ex utente

Finalmente un medico che parla chiaro. Chirurghi e ge fanno credere che nella resezione del retto (non oncologica) siano rare le conseguenze per la eiaculazione. Poi ti mandano dall' andrologo che ti dice che è inevitabile non solo la eiaculazione retrograda, ma anche e soprattutto la aneiaculazione perchè il chirurgo lede i nervi preposti. Mi sembra che ci sia o una certa omertà o disparità di vedute che in un argomento così delicato non ci dovrebbe essere.

#2
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Quindi,in parole povere, dopo una cura di ormonoterapia unita ad una cura di radioterapia per curare un tumore alla prostata, non ci sarà più eiaculazione, ma può esserci ancora l'orgas
mo? E con la cura suddetta ci si può considerati guariti dal tumore?

#3
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Dr. Andrea Militello

Condivido pienamente le sue riflessioni

mi raccomando controlli periodici con il proprio urologo

#4
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Utente 409XXX

Salve dott.re
Paolo 40. Da 10 affetto da DDD l4- s1. Ho letto con interesse e le faccio i complimenti x la professionalita. Le chiedevo informazioni. Dopo 20 anni che soffro di problemi, da 5 sono in condizioni di non sopportare più ( già inserito il mio problema l anno scorso ) un ultimo neurochirurgo mi farebbe un alif x le mie discopatie. Artrodesi alif l5 s1 con Cage ecc e plif x l4-l5 Ho già girato mezza Italia. Le chiedo : quali reali % ho di incappare nell eiaculazione retrogada: cosa comporta (alcuni suoi colleghi dicono solo che in fase di eiaculazione esce meno sperma,altri che ci sono anche altri problemi nell erezione, poi nel prelevamento di sperma x poter avere figli. Può fare un po di chiarezza. Grazie mille. Paolo

#5
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Utente 465XXX

Salve ma cosa si intende per orgasmo dopo una prostatectomia effetuata con il robot da vinci nerve sparring .si intende forse che si ha la sensazione piacevole dell'orgasmo ma non esce nulla ?

#6
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Utente 409018 il 06.10.2017
Salve Paolo , grazie per i complimenti anche se sinceramente in questo portale ci sono colleghi da cui ho tanto da imparare anche io. Purtroppo tecnicamente mi perdo nella sua domanda. Il problema principale sarà la retroeiaculazione, ci potrà essere una minima uscita di liquido seminale, Utile fare la crioconservazione del liquido seminale prima dell'intervento. L erezione non dovrebbe risentirne

#7
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Dr. Andrea Militello

Utente 465516 il 11.10.2017

Salve , si bravissimo, esattamente cos', chiamiamolo in maniera poco elegante...un orgasmo secco

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