Disturbi dell'orgasmo femminile

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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Negli ultimi tempi mi trovo ad affrontare tematiche che mi obbligano ad uscire dalle strette competenze.

Oggi mi permetto di scrivere quelle che presumo essere le cause principali, o le definizioni principali, della mancanza di orgasmo femminile, viste dall'occhio dell' andrologo.

Potremmo definirlo come l'assenza dell'orgasmo in una donna con normale fase di eccitamento nel corso del rapporto sessuale. Si parla di anorgasmia primaria quando la donna non ha mai raggiunto l'orgasmo, né da sola, né con il partner utilizzando qualsiasi tecnica di stimolazione, e secondaria quando il disturbo si presenta con un certo momento nella vita del paziente oppure se la difficoltà è limitata solo a certe tecniche di stimolazione.

All'origine di una situazione di anorgasmia spesso vi è l'effetto inibitorio dell'ansia durante il rapporto sessuale, ansia che può essere dovuta a paure sessuali, ad un rapporto non adeguato con il partner, al timore di perdere il controllo.

Parlando di orgasmo femminile è utile un chiarimento: la dicotomia tra l'orgasmo vaginale (coitale) e clitorideo non ha motivo di esistere in quanto fisiologicamente anche l'orgasmo vaginale è prodotto dalla stimolazione del clitoride.

Pur esistendo una certa percentuale di donne psicologicamente e fisiologicamente sane che non sono in grado di raggiungere l'orgasmo attraverso movimenti coitali, ma solo attraverso la stimolazione del clitoride, non si può parlare in questo caso di anorgasmia.

Poi ci sono i disturbi da dolore sessuale:

Dispareunia si manifesta attraverso un persistente e continuo dolore genitale nel corso o dopo un rapporto sessuale. Nella donna non è dovuto esclusivamente a mancanza di lubrificazione o a vaginismo.

Vaginismo è un disturbo tipicamente femminile e consiste nella contrazione dei muscoli vaginali che impedisce la penetrazione da parte dell'uomo.È spesso causa di situazioni spiacevoli come i "matrimoni bianchi" o "non consumati".

Spesso in queste coppie c'è un'ottima intesa ed il disturbo non impedisce tutti gli altri giochi sessuali che non comprendono la penetrazione. Tale disturbo viene considerato una fobia sessuale.

Diagnosticamente le fobie rientrano tra i disturbi d'ansia e consistono in una forma particolare di paura non controllata, sproporzionata rispetto alla situazione e caratterizzata dall'evitamento della situazione temuta. Nel caso particolare delle fobie sessuali la paura eccessiva provoca una risposta di esitamento ed è strettamente connessa all'ansia anticipatoria. 

Sarebbe utile un completamento del blog da parte dei colleghi psicologi e ginecologi.

Data pubblicazione: 24 agosto 2013

8 commenti

#1
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Andrea,
approfitto della tua ospitalità ed al tuo interessante articolo sulla complessità della risposta orgasmica femminile, aggiungo qualche nota clinica.

Finalmente si parla di sessualità femminile....direi...

Storicamente le donne glissavano sulla tematica del piacere, per pudore, omertà e scarsa consapevolezza del disagio sessuologico.

Adesso, grazie ad un opera di sensibilizzazione di noi clinici, l'argomento "sessualità femminile", sembra finalmente essere stato sdoganato.

Allego qualche lettura

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html

#2
Foto profilo Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Valeria , come sempre onorato dei tuoi inserimenti, ti ringrazio per i continui contributi.

#3
Foto profilo Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Salve Andrea,
ti ringrazio per l'invito a scrivere, che accetto volentieri. Ci sarebbe tantissimo da dire, ma mi limito ad alcune annotazioni che reputo importanti.
L'anorgasmia è la disfunzione sessuale prevalente nelle donne, ma molte di loro potrebbero risolvere con relativa facilità il problema, se solo riuscissero a superare l'imbarazzo e a chiedere aiuto ad uno specialista (a mio avviso, meglio se formato specificamente in sessuologia clinica).
Per prima cosa vorrei sottolineare che se una ragazza -o una donna- ha il dubbio di aver provato o no un orgasmo è più probabile che non lo abbia avuto, dal momento che si tratta di un'esperienza inequivocabile sebbene difficile da esprimere a parole.
Dal momento che è fisiologicamente accompagnato da un breve ottundimento della coscienza, capita che non si riesca a "lasciarsi andare" e riuscire a raggiungere l'orgasmo, soprattutto chi teme per varie ragioni di perdere il controllo della situazione.
A raggiungere l'orgasmo si impara: in effetti pochissime donne lo provano nei primi rapporti, contro la quasi totalità dei maschi, mentre a 40 le percentuali si equivalgono. E c'è da evidenziare che se la stimolazione della zona periclitoridea è adeguata (specifica per quella donna) e sufficientemente prolungata (che è di nuovo un fatto soggettivo), di solito l'orgasmo arriva.
E a chi sostiene che l'orgasmo femminile sia evolutivamente inutile, potremmo rispondere che però soggettivamente è senza dubbio meglio quando c'è.
Saluti.
Paola

#4
Foto profilo Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

"mentre a 40 le percentuali si equivalgono"

...naturalmente intendevo a 40 anni...

#6
Foto profilo Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Ringrazio tantissimo anche la Dssa Paola Scalco per il prezioso intervento.

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