Il teatrino del varicocele
Atto I, scena 1a
Vent’anni, maschio, studente brillante, va a visita per una lieve dolenzia testicolare dopo un due ore di jogging che aveva finalmente potuto rifare dopo una settimana di forte febbre: il medico ipotizza un varicocele e prescrive eco. Ecocolordoppler : dilatazione del plesso venoso solo a sinistra contenuta entro i tre millimetri. Reflusso spontaneo assente, la manovra di Valsalva determina un reflusso di durata breve che si interrompe prima della fine della manovra.
Diagnosi: Varicocele di grado 1.
Atto I, scena 2a
Il medico prescrive una analisi dello sperma.
Spermiogramma: concentrazione 5 mil/ml, Motilità lenta e progressiva 0%, Morfologia appena sotto il limite del valore normale per il WHO 99. Diagnosi :grave Oligo-asteno-terato-zoospermia. La dolenzia testicolare nel frattempo sparisce.
Atto I, scena 3a
Epicrisi del medico: Deve operare il Varicocele, la sua fertilità è compromessa e forse neanche l’operazione potrà farle fare figli. Si abitui all’idea di essere sterile.
Reazione del paziente: disperazione, rabbia, ansia, depressione, smette di studiare.
Reazione dei genitori: povero figlio e poveri noi che non avremo nipoti.
Il pubblico, in pieno transfert, piange .
Atto II, scena 1a
La fidanzata del ventenne entra in scena e rivela che è gravida. Il ventenne si fa prendere prima da atroce sospetto, ceruleo in volto, ripensa a quello che gli ha detto il medico mentre il sospetto diventa certezza, si fa tutto rosso in viso e lascia sull’istante la fidanzata non prima di averla picchiata in maniera selvaggia. La scena si chiude al pronto soccorso mentre l’ambulanza entra.
Atto II, scena 2a
La fidanzata fasciata va dall’avvocato che redige e presenta una querela per lesioni guaribili in giorni 30 salvo complicazioni e intenta causa al ventenne per paternità.
Il ventenne consulta il suo avvocato al quale giura di non poter essere padre del nascituro per cui viene accettata la prova del DNA sul liquido amniotico appena prelevato per amniocentesi.
Atto II, scena 3a
Arriva il responso Giurato: il ventenne è indiscutibilmente il padre del nascituro. Pagherà alimenti per una venticinquina d’anni.
Atto III Gran Finale
Il padre della fidanzata aspetta il ventenne sotto casa e lo gonfia di botte. Appena guarito il ventenne aspetta sotto casa il medico e fa altrettanto. Il medico denuncia il paziente per lesioni ma la difesa di questi chiede perizia sulla eventuale negligenza del medico. Il giudice ammette a prova: Non è prudente che il medico disponga l’intervento come mandatorio sul varicocele di primo grado e che sulla base di un solo esame, per giunta eseguito in prossimità di una ipertermia, si faccia una diagnosi di certezza sulla fertilità che, essendo de facto una cosa di coppia, non può essere “misurata” sul singolo soggetto.
Il medico pagherà parte degli alimenti al nascituro. E tutti vissero infelici e scontenti in attesa della sentenza della Corte di Cassazione.
Fonte: I fatti narrati, pur basandosi su fatti realmente accaduti, vanno considerati frutto della fantasia dell’autore.