Disturbi del desiderio sessuale

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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo si manifesta con la mancanza di interesse per il sesso e l'assenza di una motivazione spontanea verso l'attività sessuale. L'individuo che presenta una carenza di desiderio appare "asessuale" e si comporta come se i centri sessuali del cervello fossero "bloccati". Non manifesta interesse per la sessualità e, se si presenta un'occasione erotica, non ne approfitta. La caduta del desiderio, in alcuni casi, non coinvolge la normale risposta sessuale.            

Si può avere una valida erezione ed anche un orgasmo, ma ogni esperienza sessuale viene vissuta in modo meccanico, senza provare piacere. Questo sintomo può manifestarsi, secondo i casi, nella masturbazione, con la partner fissa o con qualunque tipo di pratica e partner sessuale.  

Le cause individuali sono svariate e possono comprendere: convinzioni religiose, fobie specifiche sessuali, il timore di perdere il controllo sotto la spinta degli impulsi sessuali, la paura della gravidanza ecc.

Alcune persone sviluppano un rifiuto fobico delle sensazioni erotiche e/o di alcune attività legate al sesso. In alcuni casi la risposta fobica è totale rispetto al sesso, per cui si prova panico e repulsione in conseguenza di sensazioni, pensieri, sentimenti o situazioni di natura sessuale ed erotica; in altri casi la risposta è limitata e riguarda aspetti specifici:

l'atto della penetrazione, la masturbazione, il bacio, le carezze, l'atto di spogliarsi, il guardare i genitali del propri o del partner, essere toccati in determinate parti del corpo ecc.  Queste persone vanno incontro a forti stati ansiosi ed a veri e propri attacchi di panico nelle situazioni che risvegliano la loro reazione fobica.

Di solito, provano anche un'ansia anticipatoria e cercano di evitare a qualsiasi costo ogni comportamento che possa condurre alla situazione sessuale che li spaventa. Altre persone pur riuscendo a sopportare la situazione la trovano estremamente penosa.

Data pubblicazione: 21 agosto 2013

8 commenti

#4
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Dr. Andrea Militello

Grazie a te Valeria per l'arricchimento. Ogni intervento di voi specialisti è utile e compensatorio. Buon lavoro

#5
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Dr.ssa Valeria Randone

Patologie del desiderio a parte, sempre da diagnosticare con cura, ( immagino che tu come andrologo ne vedrai tantissime.........), credo che le dinamiche della società in cui viviamo, con le sue caratteristiche di immediatezza, del tutto e subito.....sembra apparentemente essere la più consona per la realizzazione dei nostri desideri.

In realtà, oggi moltissime persone non sono più " soggetti desideranti”, cioè che “tendono verso”, ma sono spesso portate a realizzare ogni desiderio, che sia materiale o sessuale, senza che questo abiti a lungo dentro la psiche.....amplificandone il desiderio.

La dimensione desiderante( come dice il prof Pasini, " desiderare il desiderio"), sembra ormai essere stata smarrita ed a mio avviso, correla con questa pandemia di pensionamento anticipato del desiderio sessuale.....
Tu, da andrologo, cosa ne pensi?

#6
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Dr. Andrea Militello

Gentile Valeria proprio questo mi sta "costringendo" ad allargare le mie competenze ( non professionali , ma culturali ) perché sto notando l allargarsi del problema che sicuramente è sostenuto dalle dinamiche della società in cui ci stiamo muovendo. Questo argomento comunque delicato e variegato va gestito dallo psicosessuologo. Grazie per le considerazioni

#7
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Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Andrea,
Come ben sai, se il paziente ha un esame ematochimico alterato.....come un testosterone " latitante" ed una prolattina......" troppo presente" ......intervenire su .cultura, società, psiche e coppia è vano.....

#8
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Dr. Andrea Militello

assolutamente, prima essere ben sicuri che alla base non ci sia un problema strettamente andrologico e/o ormonale. Ecco perché è utilissima l'integrazione professionale tra le due discipline, come già discutevamo in un altro blog.

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