Deficit erettivo da fuga venosa: l'araba fenicia

giorgiocavallini
Dr. Giorgio Cavallini Iscritto decedutoChirurgo generale, Andrologo, Urologo

A tutt' oggi si sente parlare di deficit erettivo da fuga venosa. In altre parole l' erezione non può essere mantenuta poichè il sangue non può essere trattenuto all' interno del pene per una incontinenza delle vene del pene. Talune interpretazioni ormai obsolete di questa patologia necessitano di una spiegazione.

La incontinenza venosa è generata da: problemi arteriosi, ormonali, psicogeni o strutturali (traumi, fibrosi o morbo di La Peyronie) del pene. Quindi va curata la malattia scatenante.

La fuga venosa avulsa dalle cause menzionate sopra, ovvero come causa unica, sufficiente a generare un deficit erettivo di qualsiasi genere ed entità non può essere contemplata. Vi sono studi anatomici, sperimentali, radiologici, e modelli matematici che negano alla fuga venosa l' identità di causa priomaria di deficit erettivo.

Data pubblicazione: 17 gennaio 2011 Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2011

38 commenti

#1
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Dr. Giovanni Beretta

Caro Giorgio,
finalmente un'informazione chiara e precisa su questo particolare e specifico problema andrologico "cavalcato e sfruttato" da molti andrologi che potremmo definire poco "aggiornati" oppure interessati a tenere in vita questa "non patologia" per non chiare prospettive commerciali e/o chirurgiche.
La discussione ora è aperta.

#3
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Dr.ssa Valeria Randone

Caro Giorgio e Giovanni, mi associo alle vostre riflessioni scientifiche e, sull'importanza diagnostica e poi terapeutica, nel saper differenziare causa ed effetto.
Un mio parere, a prescindere dalle possibili cause del d.e., è( se mi permettete), che estrapolarlo dall'entità "individuo e relazione", è riduttivo e scarsamente veritiero.
Un caro saluto e buon lavoro a tutti
Valeria

#4
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Utente 171XXX

Buongiorno,
complimenti ai professionisti iscritti, soprattutto alla bellissima Dr. Randone. non me ne voglia il dr. Cavallini, forse è la foto che non rende tanto. Giustissimo, da paziente vedere il d.e. nell'insieme dell'"entità" "individuo e relazione", però devo dire che se conoscessi l'inventore dei farmaci inibitori della fosfodierasi, gli farei un monumento. Non sempre è facile risolvere problematiche psicologiche. Io le mie le sto combattendo, ma i suddetti farmaci mi han cambiato la vita!

#5
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Dr. Giorgio Cavallini

Cara Valeria e caro utente anonimo,
grazie del vostro sostegno, ovvio il sesso si fa in due, e le cose vanno combattute. Posso citare Hadyn (il compositore): un uomo o ama o si ammala.

#8
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Utente 171XXX

Dr. Cavallini, un'ultima domanda: come mai (questo l'ho letto nel suo sito) i farmaci suddetti cessano la loro attività dopo un anno per la metà dei pazienti? sono molto ipocondriaco su questi argomenti, sono giovane ma ho il vizio di fumare qualche sigaretta!e sono un po sovrappeso

#9
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Dr. Giorgio Cavallini

Tutti i farmaci perdono di attività dopo uso prolungato, ci si abitua a metabolizzarli si chiama tachifilassi.

#16
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Utente 282XXX

Buongiorno mi permetto VIVAMENTE di sconsigliare a tutti coloro che soffrono di un IMPORTANTE de dovuta a un mal funzionamento del meccanismo veno occlusivo(fuga venosa) di sottoporsi a qualsiasi tipo di legatura venosa.Sono totalmente inutili e invasive,il pene non si tonifica/rinvigorisce ASSOLUTAMENTE e la parte si desensibilizza sensibilmente.Parlo per esperienza personale un vero disastro( operato da "luminari" del settore ).Sembrera'strano ma nel 2012 non abbiamo nessuna risposta/soluzione chiara e dimostrabile per risolvere il problema sopra menzionato.
Abitualmente si propongono fantasiose legature e dopo aver constatato e come nel mio caso,provocato ulteriori danni si sponsorizzano costosissime e miracolose protesi( palloncini mono,bi o tricomponenti da inserire all'interno dei corpi cavernosi ).Con tremendo dispiacere prendo atto dei pochi/pochissimi progressi che l'andrologia ha fatto negli ultimi 50anni.Non vogliamo sapere che cos'e'il deficit erettivo ma vorremmo soluzioni"SERIE".In 10 anni ho speso una fortuna(ecodopler,cavernosografie,tamponi,medicinali ecc)per avere UNA soluzione "SERIA" .Evidentemente non ce ne sono,anzi ce ancora chi ci specula.
Cordialmente saluto e ringrazio MEDICITALIA.Per richiesta info e proposte sono a totale disposizione del sito.

#17
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Dr. Giorgio Cavallini

Caro signore,
mi spiace sinceramente per le sue disavventure.
la andrologioa è l' una cosa, e progressi ne ha fatti tanti: 85% casi di degficit erettile risolti (inizo anni 90 = 40%), percentuale di operati di peyronie passata dal 64% dell' inizio anni 90 al 13% attuale, induzione di gravidanza spontanea media in terapia andrologica 8.1% mese contro un 3% mese dell' inizo anni 90. E via così. Quello che non è casmbiata è l' aviditaumana, e lei forse, con quella ha fatto i conti.

#18
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Utente 266XXX

Gentile dott. Cavallini, volevo fare un commento/domanda sulla questione della tachifilassi sui farmaci proerettili.
Ho letto pure io da più parti che una parte dei pazienti abbandona dopo un certo periodo di assunzione l'uso di uno dei tre "moschettieri", così pensando che lo facciano perchè gli stessi non abbiano più effetto, ho chiesto a due specialisti, se questi farmaci con l'andare del tempo portassero assueafazione. In entrambi i casi, a patto di conservare la stessa condizione di salute, hanno escluso che ci possa essere assueafazione. Allora come stanno realmente le cose?
Grazie.

#19
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Utente 362XXX

Gentile dott. Cavallini,

innanzitutto complimenti per questa chiara e sintetica delucidazione. Vorrei però porre una domanda un po'...polemica (per pura curiosità, non per scatenare polemiche o altro): trattandosi di una 'patologia' quantomeno controversa da ormai 20 anni, com'è possibile che ancora non ci sia una concordanza tra gli andrologi sull'argomento, tanto che tutt'oggi vengono poste con estrema facilità diagnosi di fuga venosa soprattutto in soggetti giovani sani (basti vedere molti consulti nel sito)? Capisco (cosa moralmente terribile, ma quantomeno con un razionale) chi lo fa per tornaconto economico, ma gli altri?

Grazie mille.

#20
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Dr. Giorgio Cavallini

questo non lo so, par5lo per me e per colleghi DOC. Posso immaginare: danaro? pigrizia? potere?.
Da dire che vi sono pazienti che rifiutano la diagnosi di problema psicogeno e si aggrappano alla fuga venosa.

#21
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Utente 362XXX

Pienamente d'accordo con la sua ultima affermazione. Certo sarebbe meglio dare minori possibilità di aggraparvisi con un maggiore rigore nelle diagnosi, invece di dover sentire, anche da professionisti su questo sito, improbabili associazioni tra fuga venosa, varicocele, vene varicose, ecc.

#22
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Ex utente

Salve,
Mi ritrovo in questo post dopo continue ricerche dopo una diagnosi di deficit veno-occlusivo. Il primo andrologo che mi ha visitato (senza test, solo con alcune domande e delle pressioni tattili sui genitali) mi ha comunicato che non avevo nessun problema, però mi ha diagnosticato cialis 5mg al giorno. Visti gli scarsi risultati (prima del rapporto ho un'ansia clamorosa) mi sono rivolto ad un altro andrologo, il quale mi ha sottoposto ad ecodoppler penieno dinamico, qui mi ricollego al post, diagnosticandomi deficit veno-occlusivo. Ho 25 anni e l'afflusso di sangue al pene è ottimo (risultato ecodoppler). Attualmente sto avendo consulti psicosessuologici per poter calmare l'ansia e questo mio problema di non riuscire ad eccitarmi a sufficienza per mantenere l'erezione. Quello di cui avrebbe bisogno un paziente che soffre di DE è capire in primis se i problemi organici, circolatori, ecc possono essere esclusi in modo tale da concentrarsi alla terapia psicologica. Dopo essermi rivolto a 2 andrologi necessito di indicazioni veritiere, senza scopo di lucro. Potreste darmi consigli e/o consigliarmi un esame finale e definitivo che possa senza dubbi escludere cause fisiche?

#23
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Non so se c'è la possibilità di ricollegarsi da qui ma ho aperto un paio di consulti con più informazioni che magari potrebbero aiutare chi è disposto ad ascoltare la mia problematica che mi sta invalidando pesantemente la vita quotidiana.

#24
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Dr. Giorgio Cavallini

E' stato detto apiù dalla nostra asociazione a più riprese di esplicitare chiaramente la diagnosi causale di deficit erettivo.
La esclusione di cause fisiche si fa con raccolta dati, esame obbiettivo e ndati ormonali alla sua età. Ecodoppler è un surplus.
Purtroppo di qua non so dire altro. Se non che alla sua età il prblema psicogeno è prevalente.

#25
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Utente 383XXX

Mi scusi dott. Cavallini, e la fuga venosa 'congenita' di cui si legge in alcune pubblicazioni e anche su questo sito esiste oppure no?

#27
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Utente 614XXX

scherzi dell'ignoranza, io fino a poco fa ero invece convinto che l'intervento di legatura per la fuga venosa fosse "LA" risoluzione al problema definitiva!
grazie a voi professionisti per le informazioni aggiornate.
ma quindi chi è affetto da una problematica di fuga venosa peniena non risolverà mai il suo problema se non con farmaci al bisogno?
non c'è altro rimedio?
grazie

#29
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Utente 614XXX

egr. dott. cavallini grazie per la risposta
posto che vada trovata la causa "primaria", il fatto però che di fatto ci sia una via di fuga dimostrata ecograficamente con ecodoppler, non pregiudica comunque il risultato?
ergo, quello che non ho ben capito, è: la via di fuga anche se c'è NON E' causa di disfunzione? oppure SI, E' causa di D.E. ma comunque i responsi dei trattamenti chirurigici delle vie di fuga tanto comunque non danno i risultati sperati quindi inutile sottoporvisi?
grazie

#31
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Utente 614XXX

grazie per la chiarezza!!!

#32
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Utente 438XXX

Egregio Dr Cavallini.
Ho ascoltato due specialisti che entrambi mi hanno confermato la validità della fuga venosa. In ogni caso conosce uno strumento diagnostico più veritiero dell'ecofopler che fatto con caverject in uno stadio di ansia acuta non funziona?Conosce qualche valido collega che ha uno studio in Abruzzo? Mi passi l'assurdità della domanda.
Distinti saluti.

#34
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Utente 438XXX

Gentilissimo.
Cordiali saluti.

#35
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Utente 438XXX

Si riferisce allo studio Ledda Bottari? Non trovo altri riferimenti.
Grazie.