Il varicocele fa "uscire di testa"?
Il mondo scientifico è diviso da sempre sul Varicocele. Molti studi sostengono una relazione con la dispermia, altri la negano e i più sono dubbiosi alquanto come si evince dalle revisioni tipo l’ultima Cochrane che conclude dicendo: FORSE operare il varicocele serve a qualcosa.
Quasi tutti i lavori sull’argomento, tuttavia, dimenticano sistematicamente di ricordare al lettore che il Varicocele è UNA delle patologie da prendere in considerazione nella valutazione dell’infertilità maschile e NON L’UNICA causa da rincorrere e operare per la soluzione (magica?) del problema.
La lettura sistematica di tutti i lavori che vengono pubblicati sull’argomento normalmente procura una cefalea tensiva ma qualche volta strappa anche una risata. A furia di mettere il varicocele in relazione con qualche altro danno, i ricercatori sono andati a vedere quanti soggetti con varicocele e disordini testicolari erano sani di mente.
I risultati enfatizzano il fatto che i soggetti con problemi di fertilità sono molto più depressi dei controlli fertili e questo in proporzione al numero di visite effettuate e alla gravità del disordine. Che la condizione di infertilità per una coppia in cerca di prole non sia divertente e costringa alla medicalizzazione del problema con conseguente depressione reattiva è umano e non stupisce affatto.
Moltissime coppie soffrono tale condizione che è comprensibile e giustificata indipendentemente dalla causa di infertilità che può essere sia maschile che femminile. Di sicuro confrontando il livello di felicità tra chi riesce a far figli e chi no la differenza è grande. Confrontare i fertili coi portatori di varicocele però, mi sia concesso esprimere l’opinione, fa sorridere per l’ingenuità. Tra un po’ potremmo trovarci a dover curare la depressione in sala operatoria come quando, nel tardo ottocento, qualche invasato pretendeva di curare le paralisi infantili con la circoncisione.
Fonte: Mental health status of infertility patients with varicocele. Zhonghua Nan Ke Xue. 2013 Feb;19(2):132-6.