Certi perché: l’origine della circoncisione negli Stati Uniti d’America
La storia della circoncisione in USA comincia nel 1870, per l’esattezza il 9 Febbraio. Quella mattina un ginecologo già allora eminente ( ma che sarebbe passato alla storia della medicina per aver inventato il test PostCoitale ), scrisse un biglietto ad un collega , il dottor Lewis A. Sayre.
“ Per favore mi faccia sapere a che ora potrebbe passare da me per vedere il figlio del sig. M., di Milwaukee. Il piccolo ha un paio di gambe che varrebbe la pena di fare miglia per vederle.”
Sayre, al tempo, era considerato una autorità come ortopedico. Decisamente interessato alla cosa, mollò quello che stava facendo e andò subito. Quello che vide, parole sue, fu un bellissimo bimbo di cinque anni di aspetto pallido e delicato che non poteva assumere la stazione eretta senza aiuto esterno per una contrattura in flessione delle gambe a circa 45°. Sims lo aveva chiamato con l’idea di eseguire una tenotomia nel disperato tentativo di rimettere dritte le gambe del piccolo.
Dopo averlo esaminato, Sayre, riconobbe una paralisi piuttosto che una contrattura e rifiutò la tenotomia. Ma la causa della contrattura era un mistero, non c’era storia di traumi e nessuna altro sintomo di malattia. Decise allora di applicare corrente elettrica alle gambe per verificarne i riflessi. Nell’accingersi a farlo, l’infermiera gli disse allora di stare attento a non toccare, durante le manovre, il pene del bimbo in quanto molto dolorabile. All’esame dei genitali fu trovato allora un pene normale per dimensioni ma con un glande a punta imprigionato in un prepuzio contratto dal quale emergeva, a stento, un meato uretrale arrossato come nella uretrite. L’infermiera aggiunse che la cosa datava da tempo e che spesso il bimbo si svegliava di notte poiché anche il solo sfiorare delle coperte provocava dolorose erezioni. Sayre ci pensò un po’ e si convinse di aver trovato la causa. “ L’eccessiva stimolazione dei genitali provoca prostrazione fisica ed esaurimento nervoso, financo la paralisi” disse e raccomandò la circoncisione. Trasportò il ragazzino al Bellevue Hospital e lo operò davanti ai suoi studenti. Appena fatta l’anestesia tirò il prepuzio e iniziò a lavorare di forbici. Con sua sorpresa “ una porzione del prepuzio era fermamente attaccata al glande fino all’orifizio uretrale” per cui gli toccò di usare la digitoclasia per finire l’intervento. A dispetto della poca eleganza della chirurgia, l’operazione dette mirabolanti risultati. Già dal primo giorno il bimbo iniziò a migliorare, il colorito tornò sul viso, riebbe appetito, dormì saporitamente e in poche settimane era quasi in grado di camminare. Sayre postulò allora che” aver acquietato il sistema nervoso liberando il glande dal prepuzio aveva restituito la salute al bambino”.
Contento del risultato ottenuto, Sayre riprovò a fare lo stesso sul figlio di un noto avvocato newyorchese che, a dieci anni, aveva una paralisi parziale ed era stato trattato già con l’elettricità e con iniezioni di stricnina senza successo oltre a vari tonici. Convinse facilmente l’avvocato che era d’accordo sul fatto che il figlio fosse probabile vittima di masturbazione compulsiva, colpevolissima pratica. Anche questa volta il risultato fu meraviglioso. In poche settimane , racconta Sayre stesso, la paralisi svanì e il miglioramento delle condizioni generali del ragazzino fu talmente drammatico che a stento lo si poteva riconoscere.
I mesi che seguirono convinsero Sayre di aver trovato la cura per moltissime malattie. Pubblicò le sue scoperte sul Transactions of the American Medical Association:” molti casi di irritabilità dei ragazzini con difficoltà del sonno e cattiva digestione spesso attribuiti ad altro sono solo irritazioni del sistema nervoso causate dall’aderenza del glande al prepuzio”. In verità era arrivato secondo, in quanto, cinque anni prima l’inglese Nathaniel Heckford, aveva scritto e pubblicato Circumcision as a Remedial Measure in Certain Cases of Epilepsy, Chorea, etc. (1865). E’ possibile però che Sayre non lo avesse letto.
Sayre era un valente medico e molto rispettato in funzione di un suo brillante curriculum nel quale annoverava, oltre la discendenza dai Pilgrim’s del Mayflower, anche intuizioni geniali come la quarantena del vascello Atlanta nella Baia di New York che salvò, probabilmente, la città da una devastante epidemia di Colera durante la guerra civile Americana.
Niente di strano che lo abbiano preso sul serio. Nel 1875 dette alle stampe Spinal Anemia with Partial Paralysis and Want of Co-operation from Irritation of the Genital Organs. L’anno dopo persino John Lister scrisse un lungo lavoro : "On the Deleterious Results of a Narrow Prepuce and Preputial Adhesion."
Da lì a passare a tentare la stessa cosa sulle donne il passo fu breve quindi si cominciò a tagliuzzare le clitoridi, se non addirittura ovariectomizzare, molte sventurate femmine anche solo un pò lunatiche. Sia Sims che Robert Battey, altro noto ginecologo, ci si avventurarono. La cosa buffa, vista in retrospettiva è che, dopo poco, tali interventi sulle donne furono abbandonati mentre quelli per i maschi continuano ancora anche in quelli che non presentano alterazioni alcune. Valli a capire.
Questa, peraltro parzialmente narrata, è solo l’inizio di una lunghissima storia, quella della circoncisione, che è ben lungi dall’essere finita come la poco sana passione per le mutilazioni del prossimo.
Tutt’ora, in alcuni paesi dell’Africa centrorientale, dove la pratica della circoncisione e della clitoridectomia sono in auge, le famiglie spiegano ai loro bambini che l’uomo e la donna nascono con pezzi di corpo dell’altro sesso e che, se non si asportano, i malcapitati rimarranno in uno stato sessuale indefinito ed ermafrodita da cui guariranno con la semplice operazione. Spiegano anche che la clitoride è in grado di mordere il pene come un serpente ed è per questo che le donne vere non possono tenersela e gli uomini non devono avere rapporti con chi ancora la possiede.
Fonte: David L. Gollaher, JOURNAL OF SOCIAL HISTORY, Volume 28, Number 1: Pages 5 - 36,Fall 1994.