Disfunzione Erettile, pazienti e WEB

e.conti
Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo

Secondo una ricerca della Dottoressa Cristina Cenci, sociologa specializzata in antropologia, la Disfunzione Erettile è un argomento per cui sempre più uomini chiedono consulenze tramite Internet. Elementi peculiari di questo tipo di pazienti sono la ricerca di riservatezza che il nickname dei chiedenti visita offre, il sostanziale isolamento dei singoli ( infatti a differenza che in altre patologie non esistono forum di pazienti affetti da DE in cui ci si scambiano esperienze e consigli), e la forte presenza di uomini di giovane età.

E' davvero rilevante che Il 41% di questo insieme di uomini ha dichiarato di non parlare con altri nè tantomeno con un medico "reale" della propria Disfunzione Erettile, per cui per essi il WEB sarebbe di fatto l'unica risorsa che permette di non vivere nell'isolamento totale rispetto alla propria condizione . Oltre a questo, dall'analisi dei toni e contenuti delle richieste dei pazienti, è emersa nel 30% dei casi una situazione di vera e propria disperazione dovuta alla DE.

Questi dati sono stati illustrati nel corso di un incontro con specialisti andrologi avvenuto il 19 e 20 aprile a Roma (Blue collection) ed ha ovviamente dato luogo ad un dibattito e ad una interessante serie di riflessioni sul tema. E' interessante inoltre il fatto che, a domanda del sottoscritto  palesatosi per essere direttamente coinvolto dall'argomento , la dottoressa Cenci ha dichiarato che Medici Italia è stata una importante fonte di ispirazione per i contenuti dello studio. Senza entrare nei dettagli di una discussione ricca di spunti e sfaccettature che potrebbero essere argomento di vari Blog, la ricercatrice ha auspicato infine che nel prossimo futuro  le consulenze via WEB possano essere più sostanziose e possano contenere vere e proprie indicazioni di tipo terapeutico, al fine di fornire una stampella a coloro che dal medico in carne ed ossa tendono (almeno apparentemente) a non andare. Su questo punto in particolare vi è stato un intenso scambio di opinioni con i medici presenti cui sono ben note le regole deontologiche che impongono oggi chiari limiti alle consulenze mediche telematiche, ma non è detto che per il futuro non possa cambiare qualcosa, senza (auspicio di tutti) stravolgere l'essenza del rapporto medico-paziente.  Come si dice... work in progress....     

 

Data pubblicazione: 21 aprile 2012

11 commenti

#1
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Enrico,
anche al sottoscritto sembra incredibile che "non esistano forum di pazienti affetti da DE in cui ci si scambiano esperienze e consigli".
L'isolamento maschile totale!

#2
Foto profilo Dr. Enrico Conti
Dr. Enrico Conti

Ciao Giovanni, bentrovato! Effettivamente questo è uno degli elementi che sorprende di più, eppure a ben vedere tutti ci siamo imbattuti in forum monotematici in cui le persone si scambiano opinioni e consigli su argomenti come "prostatite cronica", "infertilità", "eiaculazione precoce",ecc.ecc. ma relativamente alla DE, al massimo ho visto scambi di opinioni e consigli sull'acquisto di farmaci tipo Viagra on-line (pratica altamente sconsigliata per altro). A quanto pare la DE, riguardando l'erezione, colpisce uno dei pochi (sopravviventi) elementi identitari del maschio: da qui la il senso di prostrazione e forse anche di solitudine. In questa ottica quindi la DE potrebbe essere più angosciante rispetto al passato, anche se personalmente credo che a questo contribuiscano altri elementi che concorrono alla odierna fragilità maschile in generale.

#3
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Ciao Enrico,
Interessante aggiornamento.
Un uomo che soffre di d.e., viene colto da sconforto , angoscia cupa , omerta' maschlistica e pudore, inoltre vi e' un' identificazione nella disfunzione sessuale.
L' uomo infatti " non ha una disfunzione ma e' una disfunzione", proprio per l' elevato impatto devastante che il de ha su psiche, autostima, narcisimo, unome ed ovviamente coppia. La sessuaalita' maschile e' visibile, quantizzabile, monitoranile, e' difficile fingere " sotto le lenzuola", questa visibilita' della potenza sessuale, ha creato un nucleo di grande vulnerabilita' nell' identita' maschile.
Il lavoro da fare e' ancora tanto, anche se le pillole dell' amore hanno scoperchiato il vaso di Pandora, facendo transitare la sessualita' disfunzionale, dal silenzio e dall' omerta' , alla richiesta d' aiuto.
Un caro saluto
Valeria

#4
Foto profilo Dr. Enrico Conti
Dr. Enrico Conti

Ciao Valeria! Penso che le pillole dell'amore, come le hai giustamente chiamate, abbiano concorso anche ad "umanizzare" e rendere quindi meno oppressivo il problema della insicurezza o della difficoltà ad ottenere l'erezione, spauracchio storico della parte maschile dell'umanità..

#5
Foto profilo Specialista deceduto
Dr. Giorgio Cavallini

"la ricercatrice ha auspicato infine che nel prossimo futuro le consulenze via WEB possano essere più sostanziose e possano contenere vere e proprie indicazioni di tipo terapeutico, al fine di fornire una stampella a coloro che dal medico in carne ed ossa tendono (almeno apparentemente) a non andare"


Scusate se sono tignoso, ma la sessualità è riosponsabilità, e che i quindi i pazienti si assumano la responsabilità di una diagnosi e di una terapia.

#6
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Ciao Giorgio,
Il rapporto reale con il medico , qualunque specializzazione abbbia, e' frutto di empatia, alleanza terapeutica, sostegno psicologico, comunicazione verbale, non verbale, si psservano le dinamiche di coppia, , ecc...
La visita serve e non puo' affatto essere sostituita dal virtuale.
La scorsa settimana ho visto un paziente con un deficit erettivo dubbio, l' ho inviato all' andrologo, come prassi, dal dosaggio ormonale aveva la prolattina alle stelle.......adenoma ipofisario,
La comunicazione della diagnosi e' un atto unico ed un atto medico, di sacrale importanza! La stipulazione del contratto terapeutico, qualunque esso sia e' un altro momento topico dell' allenza terapeutica e della futura adesione alla terapia

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!