La motilità degli spermatozoi come indice di fertilità maschile

ginoalessandroscalese
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo

Introduzione

Numerosi sono i fattori che devono adeguatamente concatenarsi per giungere al concepimento. Quando questo non è possibile a distanza di un anno si va alla ricerca delle cause:

 -alterazioni a carico dell’uomo (fattore maschile)

-alterazioni a carico della donna (fattore femminile)

-alterazioni di entrambi i componenti della coppia (fattore misto)

-alterazioni non note (fattore idiopatico)

-infertilità della specifica coppia.

Metodo

Presso l’unita operativa di Andrologia e fisiopatologia della riproduzione dell’Ospedale Moretti di Latina da 2019 coppie infertili ne sono state selezionate solo 286 che non avevano ricevuto alcun trattamento. A distanza di un anno sono stati creati due gruppi ed estrapolate le caratteristiche:

Gruppo A: 96 coppie che erano riuscite a concepire un figlio

Gruppo B: 190 coppie che non erano riuscite in tale intento

Si è dunque andati ad analizzare le caratteristiche delle singole coppie e si è notato che il fattore maschile (39,4%) è prevalente nel gruppo B rispetto al gruppo A (12,5 %), mentre il fattore idiopatico è più comune nel gruppo A (52%) rispetto al gruppo B (17%); non esiste nessuna differenza statisticamente significativa fra i due gruppi relativamente al fattore femminile ed al fattore misto.

Nell’ambito dei fattori maschile si sono presi in considerazione alcuni parametri seminali principali:  numero, motilità e morfologia:

 

Risulati

 Gruppo A 

Concentrazione totale 239 +/- 151 milioni/ml

Motilità rettilinea 45 +/- 7 %

Morfologia tipica 24 +/- 7    

 

Gruppo B 

Concentrazione totale 158 +/- 134 milioni/ml

Motilità rettilinea 33 +/- 14 %

Morfologia tipica 28 +/-8

 

Conclusioni

La motilità rappresenta il principale parametro per la definizione del potenziale di fertilità indipendentemente dal tipo di classificazione utilizzato (WHO 1999, WHO 2010 ecc.). Questi dati confermano quello che si è andato definendo sempre con maggior forza negli ultimi anni ovvero che la percentuale di fertilizzazione sia naturale che in vitro è tanto più elevata quanto migliore è la motilità rettilinea degli spermatozoi indipendentemente dagli altri parametri considerati.

 

Sorgente:

Journal of andrological sciences vol.18 No.1 March 2011 pag. 16

Relazione fra parametri seminali e gravidanze spontanee alla luce delle nuove linee guida WHO 2010. A. Sebastianelli e coll. UOD di andrologia e Fisiopatologia della Riproduzione, Ospedale “S.M. Goretti”, Latina.

Data pubblicazione: 28 dicembre 2011

3 commenti

#1
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

All' informazione qui fornita dal collega Scalese, se si desidera poi avere ulteriori informazioni sulla “complessità” che accompagna una infertilità di coppia, può essere utile la lettura anche degli articoli, sempre pubblicati sul nostro sito, visibili agl’indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/660-miti-e-realta-sul-maschio-infertile.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/214-stile-di-vita-ed-infertilita.html .

#2
Foto profilo Specialista deceduto
Dr. Giorgio Cavallini

A parte che la tricerca cui fai riferimento ha grossi problemi di campionamento, e quindi di veridicità dei dati, quanto dici lo metti in maniera troppo categotrica.
La stessa alterazione spermatica varia di gravità a seconda della alterazione che la ha generata: soprattutto la motilità, per i suoi rapporti con flogosi prostatica. Secondariamente la grandezza col maggiore alore predittivo per fertilità della coppia è la morfologia.
Che poi significa ancora di meno poichè l' interpretazione della fecondità (fertilità possibile) maschile non dipende da valori sopermiografici, ma dalla qualità della linea di produzione di spermatozoi, ed indicatori di qualità oltre a spermiogramma sono volume testicolare e livelli ormonali.

Bibliografia
Comhaire FH, et al. WHO manual for the standardized investigation, diagnosis and management of the infertile male. Cambridge: Cambridge University Press, 2000.
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Bonde J.P. et al. Lancet 1172-1777, 1998


#3
Foto profilo Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Ovviamente la motilità non è il solo parametro da valutare nella qualità di un spermiogramma.

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