Una possibile nuova terapia per i disturbi dell'erezione
Una curiosa relazione sembra esserci tra un gas tossico, l'Idrogeno Solforato, ed i deficit dell'erezione.
Infatti l’Idrogeno Solforato (H2S), gas ben noto ai chimici per la sua tossicità, è stato confermato in una recente revisione scientifica, pubblicata dal Dipartimento di Urologia dell’Università californiana di San Francisco, come un importante messaggero biologico, a livello della muscolatura liscia vascolare, con compiti e ruoli decisivi in numerose condizioni sia fisiologiche che patologiche.
Livelli relativamente elevati di Idrogeno Solforato sono stati trovati in molti tessuti che caratterizzano tutti i mammiferi.
L’Idrogeno Solforato, sia in vivo che in vitro, si comporta come un potente vasodilatatore, soprattutto perché agisce in modo diretto sulla muscolatura liscia, presente a livello dei vasi sanguigni.
Un altro dato interessante osservato è che l’Idrogeno solforato è ben presente a livello del tessuto che forma i corpi cavernosi del pene, quelli che si dilatano quando quest’organo va in erezione, e da qui è facile pensare a questo gas come ad un elemento che possa giocare un ruolo determinante e importante nello scatenare una regolare e fisiologica erezione.
Capire cosa fa esattamente l’Idrogeno Solforato nei corpi cavernosi potrebbe fornirci altre informazioni decisive su quali sono gli esatti meccanismi che portano il pene a diventare rigido e potrebbe anche indicarci una eventuale strategia terapeutica alternativa in quei pazienti che hanno una risposta insufficiente o nulla agli attuali ed imperanti inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i), tanto per capirci il Sildenafil (Viagra), il Tadalafil (Cialis) ed il Vardenafil (Levitra).
Fonte:
http://www.andrologyjournal.org/cgi/rapidpdf/jandrol.111.014936v1
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