Andrologia e psico-sessuologia, due discipline a braccetto
La popolazione giovanile oggi, sembra molto esposta a possibili problematiche di tipo sessuale , si ravvisa infatti la necessità di programmi di educazione sessuale, al fine di formare, informare e prevenire.
Dal punto di vista antropologico,le condizioni emozionali ed ambientali, in cui oggi un ragazzo vive e cresce, si sono molto modificate rispetto a quella dei suoi genitori, divenendo molto complessa e caleidoscopica sul piano delle esperienze vissute.
Lentamente, ma costantemente si sono modificate profondamente le dinamiche relazionali tra i sessi, i codici comunicativi e le richieste delle donne sul piano sessuale , non più latenti e sommerse,ma dichiaratamente esplicite.
Negli ultimi venti anni, alcuni eventi determinanti correlati alla sessualità femminile, si sono strutturati ed hanno influito notevolmente sulla sessualità e relazionalità maschile: la padronanza della fecondità , la contraccezione orale che ha chiaramente disgiunto la sfera della sessualità da quella procreativa e, la ripartizione del mondo economico con gli uomini.
L’uomo moderno, va in contro infatti a faticosi percorsi d’identità, che con modalità amplificate e non risolte , si ripercuotono in posizione orizzontale.
Viene chiesto loro di essere forti, indipendenti,protettivi,impertinenti e primitivi, ma al contempo di essere sensibili, gentili, capaci di una dimensione d’ascolto e di tenerezza.
Questo doppio messaggio, di tipo schizofrenogeno, porta ad una continua frammentazione e destabilizzazione del ruolo e dell’identità maschile, con ovvie e deleterie ripercussioni sulla sfera della sessualità.
Il diritto delle donne alla sfera del piacere e dell’orgasmo,che lentamente si è sostituito alla simulazione rassicurante di orgasmi inesistenti, modifica profondamente gli equilibri della coppia, ponendo l’universo maschile di fronte ad una nuova faticosa responsabilità, cioè mantenere l’erezione il più a lungo possibile, fino al raggiungimento del piacere della compagna.
Nei giovani, che non hanno memoria corporea dei pregressi successi orizzontali, le reiterate richieste sessuali di donne richiedenti e spregiudicate, attivano paure, ansie, ansia da prestazione, ansia di non essere all’altezza del ruolo e delle richieste sessuali e di non sentirsi sufficientemente preparato.
Il deficit erettivo che spesso ne deriva, è l’espressione manifesta di un “profondo disagio esistenziale” , relazionale e sessuale, con ovvie e conseguenti ripercussioni sull’autostima, narcisismo ed identità maschile.
Oggi, si promuove costantemente il concetto di prevenzione sessuale e di salute sessuale, elementi di fondamentale importanza per arginare il fenomeno dilagante delle auto-medicazioni in ambito sessuale. L’andrologo diventa il primo referente per il disagio maschile, immagine mentale nuova che stenta a sedimentarsi nell’immaginario collettivo dei giovani. Di fondamentale importanza è la sinergia e la reciprocità nel lavoro tra andrologo e psico-sessuologo, sia in una fase diagnostica , che per una successiva fase terapeutica, al fine di non medicalizzare la delicata sfera della sessualità e di restituire ai giovani serenità e salute sessuale, gioia , buonumore ed autostima.