Tutto sulla psoriasi
La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica della cute conosciuta sin dall'antichità:nel 2000 a. C. si fa cenno a malattie cutanee simili all'attuale psoriasi nei Codici Assiro Babilonesi e in alcuni papiri egizi. Viene menzionata nella Bibbia ed Il padre della medicina, Ippocrate, nel V secolo a:C. descrive i sintomi di una malattia che presenta squame e che chiama psora
La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica della cute conosciuta sin dall'antichità:
nel 2000 a. C. si fa cenno a malattie cutanee simili all'attuale psoriasi nei Codici Assiro Babilonesi e in alcuni papiri egizi. Viene menzionata nella Bibbia ed Il padre della medicina, Ippocrate, nel V secolo a:C. descrive i sintomi di una malattia che presenta squame e che chiama psora. Anche Celso e Galeno ne parlano e consigliano rimedi a base di zolfo e bagni frequenti per contrastare la voglia di grattarsi. Il nome deriva dal greco e significa: condizione di prurito. Non è contagiosa né infettiva, ha un carattere infiammatorio con andamento cronico recidivante. Alcuni studi hanno evidenziato che chi ne è affetto è più esposto di altri al rischio cardiaco, in particolare ictus e infarto. Ne sono stati classificati diversi tipi in base alla presentazione clinica: pustolosa, a placche (la più diffusa), guttata, inversa ed eritrodermica, coinvolgente cioè l'intera superficie cutanea.
Sovente è colpito anche l'apparato ungueale ed alla malattia cutanea può associarsi una forma specifica di artrite (artropatia psoriasica).
Una forma particolare, definita psoriasi inversa, colpisce solo le pieghe cutanee ed è priva di desquamazione.
Cause della psoriasi
Le cause scatenanti sono tuttora sconosciute.
Si presume contribuiscano sia fattori genetici che immunitari e anche ambientali. Tra le varie ipotesi patogenetiche prevale oggi quella immunitaria che vede alla base della malattia una alterata risposta anticorpale nei confronti della cute.
Gli studi effettuati hanno altresì evidenziato una predisposizione genetica: studiando la storia di alcune famiglie è stata infatti notata una familiarità significativa, dato confermato anche da indagini su coppie di gemelli.
Continuando su questa strada ed eseguendo indagini più approfondite si è arrivati a scoprire la presenza costante delle stesse suscettibilità sui cromosomi 6 e 17.
E' stato anche notato che un genitore affetto da psoriasi ha diciannove possibilità più di uno non malato di generare un figlio a sua volta colpito dalla patologia. Tra fratelli invece le probabilità che entrambi siano malati scende ad una su tre. Con entrambi i genitori malati di psoriasi la possibilità che un figlio possa risultare affetto dallo stesso problema è del 50%.
L'alterata risposta immunitaria nei confronti della cute sarebbe responsabile dell'aumentato turnover cellulare: nelle macchie psoriasiche la cheratinizzazione si completa in soli 5 o 6 giorni invece dei normali 28 che occorrono in condizioni normali e questo rende ragione della formazione delle squame caratteristiche della malattia.
Sintomi della psoriasi
La psoriasi colpisce in egual misura sia uomini che donne.
Può mostrare i primi segni a qualsiasi età, ma è facilmente riscontrabile durante la pubertà per entrambi i sessi o, per le donne, quando si avvicina la menopausa.
I sintomi più evidenti sono rappresentanti dalla formazione di chiazze di pelle più spessa di quella circostante, arrossata e infiammata. Caratteristiche le scaglie di colore argentato o lattiginoso.
Le lesioni hanno dimensioni varie e possono essere presenti su tutto il corpo, compresi i genitali. Spesso sono localizzate sulla cute della testa e presentano una desquamazione simile a forfora. Altri punti particolarmente colpiti sono i gomiti e le ginocchia, nella zona di flessione.
In un 30% dei casi alla malattia cutanea può associarsi una infiammazione articolare che configura il quadro della artrite psoriasica, talora molto severa con evoluzione deformante. Stranamente, nelle zone colpite i peli continuano a crescere in maniera normale. Numerosi casi esprimono una tipica deformazione delle lamine ungueali, spesso di ausilio alla diagnosi. Seppur raramente le lamine ungueali possono essere l'unica sede colpita da malattia.
La psoriasi ha un effetto debilitante sulla qualità della vita di chi ne è colpito. Le persone accusano un disagio sia fisico che psichico, simile a quello procurato dalla depressione. Le chiazze presenti in parti del corpo che non possono essere facilmente nascoste come la testa o le mani, possono procurare imbarazzo ed impedire le normali relazioni. Le desquamazioni in testa vengono facilmente scambiate per una eccessiva produzione di forfora.
Studiando la vita quotidiana di tali individui è stato confermato che oltre a tutte le limitazioni ed ai fastidi più o meno intensi provocati dalla sola malattia, ad aggravare e non poco la situazione si aggiunge il forte senso di disagio psicologico.
Diagnosi della psoriasi
Per una diagnosi corretta il dermatologo studierà l'anamnesi familiare oltre ad effettuare una visita approfondita. Controllerà la presenza o meno di prurito, osserverà il rash cutaneo, il colore delle chiazze e la loro dimensione, la distribuzione sul corpo del paziente.
In teoria questo dovrebbe bastare per avere la certezza di essere in presenza di psoriasi. Un ulteriore esame, chiamato segno di Auspitz, consiste nel constatare la presenza di emorragie puntiformi dopo aver eliminato una placca con un blando grattamento della lesione.
Alcune malattie possono presentare sintomi simili e quindi la diagnosi deve essere accurata.
Di seguito qualche esempio:
La dermatite seborroica può produrre lesioni sulla testa.
L'eczema cronico e la dermatite atopica, possono produrre macchie simili a quelle provocate dalla psoriasi.
Anche la tinea corporis, più comunemente chiamata tigna del corpo, può essere confusa con la psoriasi.
Vengono riconosciuti tre stadi di gravità
- Leggera: quando è interessata meno del 3% della cute.
- Moderata: con placche che ricoprono dal 3 al 10% dell'intero corpo.
- Grave: quando le zone interessate superano il 10% del totale.
Prevenzione
La psoriasi non è una malattia che, come abbiamo già avuto modo di spiegare, si possa prevenire. Al massimo si può cercare di arginare l'aggravarsi di alcuni sintomi.
I traumi, quali escoriazioni e ferite e le infezioni, possono complicare la situazione.
È assolutamente consigliato di non tentare di curarsi da soli ma di consultare sempre uno specialista. È altresì sconsigliato l'abuso di alcol ed il fumo, condizioni in grado di determinare un peggioramento dei sintomi.
Anche se non dimostrato con certezza, fattori di intenso stress emotivo e stati ansiosi possono essere in grado di determinare un peggioramento dei sintomi.
Cure e terapie
La psoriasi è una malattia che ha bisogno di cure personalizzate, basate su una serie di considerazioni che devono essere considerate per ogni paziente.
I casi con estensione limitata, o per i quali sussistano controindicazioni alla terapia sistemica, vengono solitamente trattati con topici o mediante l'esposizione a particolari lampade di impiego dermatologico (UVB a banda stretta). Tra i prodotti ad uso locale più comunemente utilizzati vanno menzionati gli steroidi ed i derivati della vitamina D.
I casi più gravi richiedono un trattamento sistemico: i farmaci in grado di controllare l'espressività della dermatosi sono numerosi e generalmente si tratta di modulatori della risposta immunitaria quali la ciclosporina. Ancora molto utilizzato è il methotrexate, un chemioterapico che controlla la moltiplicazione cellulare, e l'acitretina, un derivato sintetico della vitamina A che regola la moltiplicazione cellulare dell'epidermide.
Questi farmaci richiedono una serie di approfondimenti laboratoristici preliminari ed una attenta sorveglianza specialistica. Ancora oggi ha un importante ruolo terapeutico la P-UVA terapia: consiste nella somministrazione di alcuni farmaci, detti psoraleni, e successiva esposizione a lampade UVA. L'assunzione degli psoraleni amplifica l'effetto dei raggi UVA sula cute determinando una soddisfacente risposta clinica. In alcuni casi alla terapia appena descritta vengono associati retinoidi orali (Re-PUVA) con ulteriore potenziamento dell'effetto terapeutico.
I farmaci biologici rappresentano una nuova frontiera nella cura della psoriasi e per la legislazione vigente vengono riservati ai casi più gravi per i quali non vi sia stata risposta dalle terapie classiche precedentemente menzionate. Ottenuti attraverso una particolare tecnica a DNA ricombinante, colpiscono direttamente solo alcune molecole del processo infiammatorio provocando così una azione antinfiammatoria molto selettiva e precisa. Presentano un profilo di sicurezza molto favorevole e pertanto possono essere utilizzati per lunghi periodi. Le principali controindicazioni sono rappresentate da storia di neoplasie e di tubercolosi.
Conclusioni
La psoriasi è una affezione cutanea molto diffusa, si calcola che nel mondo ne soffrano quasi centotrenta milioni di persone. A tutt'oggi non vi è un trattamento che risolva definitivamente il problema ma i numerosi farmaci a nostra disposizione hanno solo lo scopo di contenerne l'espressività per un periodo più o meno lungo di tempo. I recenti studi hanno messo in luce un rapporto diretto tra psoriasi e sindrome metabolica evidenziando come la malattia possa rappresentare un fattore predisponente ad incidenti di tipo cardiocircolatorio.
La recente introduzione di farmaci biotecnologici ci permette di trattare i casi più gravi e difficili con una tossicità sistemica molto bassa e per lungo tempo, offrendo così al paziente la possibilità di mantenere una buona qualità della vita.
Revisione scientifica
Dermatologo