Tutto sul ciclo mestruale
Il ciclo mestruale è un evento fisiologico che si manifesta per la prima volta all'inizio della pubertà: la comparsa della prima mestruazione (menarca) è il sintomo che la donna è diventata fertile e in grado di procreare. Quali sono le varie fasi del ciclo, quando è il periodo fertile e cosa succede quando arriva la menopausa.
Indice
Cos'è il ciclo mestruale?
Il ciclo mestruale è un evento fisiologico che interessa il 98% della popolazione di sesso femminile mondiale. Il menarca, ossia la prima mestruazione, si verifica in un periodo compreso tra i 9 e i 16 anni di età in seguito alle variazioni ormonali dell'organismo femminile e segna l'inizio della pubertà: è il sintomo che la donna è fertile e quindi in grado di procreare.
Quando si parla di mestruazioni si intendono i giorni che coincidono con le perdite di sangue dovute allo sfaldamento dell'endometrio; per ciclo mestruale, invece, si fa riferimento all'intero periodo che intercorre tra una mestruazione e l'altra.
Come funziona il ciclo mestruale?
Il funzionamento del ciclo femminile inizia dall'ipotalamo, una piccolissima porzione del cervello che svolge un compito fondamentale: produce e rilascia sostanze che hanno il ruolo di comunicare con l’ipofisi, la ghiandola che coordina le altre ghiandole del corpo.
Nel periodo antecedente le mestruazioni, l’ipotalamo produce un ormone (GnRh) che influenza l’ipofisi e lo spinge a produrre altri ormoni: quando riceve dall’ipotalamo l’ordine di produzione, l'ipofisi secerne gli ormoni FSH e LH (gonadotropine) che a loro volta attivano le funzioni delle ovaie.
La stimolazione delle ovaie le spinge a produrre e liberare una grande quantità di estrogeni che provocano, appunto, lo sfaldarsi dell’endometrio e la conseguente comparsa delle mestruazioni.
Le fasi del ciclo mestruale
Dal momento della comparsa della prima mestruazione fino alla menopausa (escluso il periodo di gestazione) iniziano a susseguirsi i cicli mensili, durante i quali nella donna avvengono particolari processi fisici divisi nelle 4 fasi del ciclo. Queste non dipendono solo dall’apparato riproduttivo, ma sono controllate a livello endocrinologico dall’ipofisi e dall’ipotalamo.
Fase mestruale
È il momento in cui compare il flusso mestruale, preceduto da alcuni segni preparatori:
- crampi al ventre, soprattutto dalla parte in cui sta incominciando l’ovulazione;
- gonfiore e seno dolorante
- nervosismo;
- mal di schiena ed emicrania.
Fase follicolare
Al termine della mestruazione incomincia a maturare il follicolo: quando questo ha raggiunto la piena maturità, verso il quindicesimo giorno dalla fine del ciclo, vi è un aumento progressivo di ormone luteinizzante (LH) e di estrogeni. A questo punto anche l’endometrio è più spesso al fine di favorire la fecondazione.
Fase ovulatoria
Il follicolo scoppia lasciando libero l’ovulo che attraversa le tube di Falloppio: in questo momento l’ovulo è pronto per ricevere gli spermatozoi ed essere fecondato.
La fase di ovulazione, però è molto breve, dura circa 24 ore: la donna si accorge di essere in questa fase in quanto ha una aumentata produzione di muco, chiaro, filante, a livello vaginale, il cui compito è quello di catturare gli spermatozoi e aiutarli a restare vivi fino al momento in cui raggiungono l’ovulo.
Fase luteinica
Il follicolo, che scoppiando ha liberato l’ovulo, è rimasto nell’endometrio poiché non ha ancora esaurito la sua funzione: deve, infatti, trasformarsi in corpo luteo e produrre particolari ormoni, estrogeni e progesterone. Inoltre ha il compito di favorire l’aumento della temperatura del corpo e in particolare dell’endometrio per accogliere l’ovulo fecondato.
Se l’ovulo non è stato fecondato, i livelli ormonali progressivamente si abbassano e il corpo luteo si rompe provocando la mestruazione.
Come riconoscere il periodo fertile?
I segni visibili e riconoscibili soggettivamente del momento fertile sono riconducibili alla fase ovarica e luteinica.
La comparsa del muco filamentoso e l’aumento della temperatura corporea, se si è in cerca di una gravidanza, sono sintomi significativi, inoltre vi è anche un aumento del desiderio sessuale.
Per avere maggiore certezza si può ricorrere all’aiuto della scienza e della tecnologia.
Misurare la temperatura fisica e basale è un valido aiuto se si segue il processo per alcuni mesi, in modo da individuare le variazioni e a patto che il ciclo sia regolare e di 28 giorni.
In alternativa, anche per i cicli irregolari, ci sono i test di ovulazione, facilmente reperibili in farmacia e semplici da usare. Essi misurano la concentrazione di ormoni nell’urina, più alta è la concentrazione e più è probabile che si sia nella fase fertile.
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Per approfondire:Periodo fertile: come si riconosce?
Ciclo mestruale e contraccezione naturale
Quando si vuole evitare una gravidanza, oltre alla contraccezione classica tramite per esempio la pillola anticoncezionale o la spirale, ci si può affidare a metodi naturali tenendo però conto che non sono sicuri al 100%.
Il metodo Ogino-Knaus
Il metodo Ogino-Knaus richiede una precisione di calcolo estrema da parte della donna, oltre a un ciclo molto regolare.
In funzione di un ciclo regolare di 28 giorni e calcolando il momento della fase di ovulazione e la fase luteinica, il metodo afferma che la donna è fertile dal 10° al 18° giorno contando dal primo giorno del ciclo. Quindi per 8 giorni la donna è fertile, escludendo questo periodo i restanti 20 giorni dovrebbero essere “sicuri”. È importante ribadire che questo metodo è superato dal punto di vista anticoncezionale e non rappresenta una valida alternativa ai comuni metodi anticoncezionali.
Coito interrotto
È forse il metodo contraccettivo naturale più diffuso: in questo caso tutto è affidato al controllo dell’uomo, che deve avere la prontezza di allontanarsi dalla compagna nel momento in cui sopraggiunge l'eiaculazione. Anche questo metodo non è affidabile da un punto di vista anticoncezionale.
Il metodo del momento della produzione del muco (Billings)
Si basa sulla capacità della donna di saper riconoscere l’aumentata produzione di muco a livello vaginale che coincide con la fase periovulatoria. Anche questo metodo non rappresenta un'affidabilità sicura al 100% dal punto di vista contraccettivo.
Il metodo del test urinario
Usando lo stesso test che misura la concentrazione di ormoni nell’urina a scopo riproduttivo, si adotta il processo inverso: minore è la concentrazione di ormoni e maggiore è la possibilità di evitare una gravidanza (non rappresenta una sicurezza).
La temperatura basale
Quando la temperatura basale è inferiore al picco registrato durante il periodo di ovulazione, allora anche in questo caso vi è la possibilità di evitare la gravidanza (e anche in questo caso non c'è un'alta efficacia contraccettiva).
Per approfondire:Ciclo mestruale: quali alternative agli assorbenti tradizionali?
Durata del ciclo mestruale
Il ciclo mestruale è un evento soggettivo, non sempre è regolare o ha la stessa durata in termini di tempo e neppure la stessa costanza di flusso, pertanto definiamo il ciclo in base al ritmo.
Ciclo regolare
Si definisce così il ciclo che ha un ritmo regolare di 28 giorni circa con flessibilità fino a 35 giorni, della durata di 3-8 giorni e con un flusso ematico pari a 30-90 ml totali.
Lungo
Si presenta oltre il 36° giorno, questa discrepanza in termine medico è definita Oligomenorrea.
Alterato
Vi sono varie casistiche in cui il ciclo mestruale risulta irregolare:
- Ciclo inferiore al ritmo di 25 giorni, cioè Polimenorrea.
- In assenza del ciclo per più di tre mesi si parla di Amenorrea, che può essere primaria o secondaria.
- Primaria, quando riguarda una giovane che non ha ancora avuto il menarca, in questo caso è bene fare indagini cliniche.
- Secondaria, solitamente colpisce donne adulte e può essere causata da diversi fattori, che vanno dallo stress a problemi endocrinologici o cambiamenti fisici dell’apparato riproduttivo.
- Perdita lieve fra un ciclo e l’altro si definisce Spotting
- Perdita consistente fra un ciclo e l’altro si definisce Metrorragia
- Ciclo con flusso importante e prolungato si definisce Menometrorragia
- Ciclo con flusso notevole e di durata superiore a 8 giorni è chiamato Menorragia
- Perdita minore di 20 ml equivale a Ipomenorrea
- Perdita superiore a 80 ml è detta Ipermenorrea.
Per approfondire:Ciclo irregolare: quando rivolgersi al ginecologo?
Dismenorrea: quando le mestruazioni sono dolorose
La mestruazione dolorosa si chiama dismenorrea e può essere:
- Primaria: molto comune, accusata dall’80% delle donne, si manifesta con dolori circoscritti al ventre e ai reni, facilmente controllabili con antidolorifici specifici.
- Secondaria: si manifesta con sindrome dolorosa di maggiore intensità e ha cause precise legate sia all’apparato genitale che ad altre sedi, pertanto può dipendere da cisti ovariche, da utero fibromatoso, endometriosi, da irritazione del colon e malformazioni che si hanno dalla nascita.
In ogni caso vanno eseguite indagini mediche. In questi casi è utile una cura preventiva a base di antinfiammatori da fare 3 giorni prima della comparsa del ciclo.
Cosa fare in caso di dolori mestruali?
Per controllare la dismenorrea è possibile usare la pillola anticoncezionale, che tende anche a regolarizzare il ciclo.
In alternativa si possono utilizzare metodi naturali:
L’agopuntura, che si basa sul principio taoista secondo il quale l’energia cosmica attraversa il corpo umano mediante punti specifici chiamati meridiani e paralleli. Il 90% dei pazienti che ha provato questa terapia ha ottenuto notevoli risultati, non solo immediati ma anche a medio- lungo termine.Possiamo affermare che la terapia funziona ed è utile soprattutto nei casi di dolore di origine psicosomatica.
Anche la fitoterapia ha raggiunto importanti risultati negli ultimi anni e chi vuole curare i propri disturbi evitando la medicina tradizionale può tranquillamente usare questo metodo, che diventa ancora più efficace se coadiuvato dall’agopuntura.
I prodotti maggiormente usati sono:
- Il Rubus composto: esso agisce sull’ipotalamo, associato all’Arpagofito e alla Spirea, favoriscono un rilassamento della muscolatura.
- Un composto in pastiglie di Tiglio, Camomilla, Luppolo, Melissa, Primula e rosolaccio, ha un leggero e naturale effetto sedativo.
- La Quintessenza di Lavanda è una preziosa alleata per il mal di testa causato dalla dismenorrea.
Le cure naturali sono valide e efficaci anche durante la sindrome premestruale, cosa molto fastidiosa e diffusa. Essa si manifesta con sintomi vari e soggettivi, quelli più comuni sono: ansia, irritabilità, crisi di pianto, mal di testa, leggera depressione, variazione repentina dell’umore, ritenzione idrica e gonfiore, voglia di dolciumi.
Insomma, una serie di piccoli disturbi che messi insieme causano non pochi problemi al soggetto che li vive, ma anche a chi gli sta vicino.
Per questo particolare momento l’Enotera e la Boraggine sono dei veri toccasana.
Per approfondire:Congedo mestruale in caso di dismenorrea
La menopausa
Dal momento del menarca, trascorsi 20/30 a volte anche 50 anni e più, la donna giunge alla fine del ciclo riproduttivo ed entra in menopausa.
Questa condizione, spesso desiderata dalle donne, in effetti segna un momento cruciale di cambiamento fisico e psicologico. Esso avviene in condizioni normali nella fascia di età che va dai 45 ai 55 anni.
Fisicamente il corpo inizia a prepararsi con qualche anno di anticipo attraverso piccoli segnali, come per esempio:
- il ciclo che diventa irregolare o spesso salta
- il flusso e la durata diminuiscono fino alla scomparsa totale.
A questo punto iniziano altri tipi di disturbi:
- vampate di calore
- palpitazioni
- eccessiva sudorazione
- forte nervosismo
- senso di malessere vago e costante
- aumento ponderale di peso
- gonfiore e ritenzione idrica.
Per approfondire:FSH alto: sono in menopausa?
Ciò a cui bisogna fare più attenzione è lo spettro della depressione: se non si è preparati psicologicamente ad affrontare la menopausa è facile cadere in uno stato depressivo profondo.
Qui entrano in gioco molti fattori fra cui la famiglia, alla quale tocca il compito di sostenere e aiutare la donna che si trova in questa condizione.
È essenziale eseguire controlli ginecologici per accertarsi che sia tutto a posto, fare i dosaggi ormonali per sapere se è il momento di incominciare una terapia sostitutiva dietro consiglio del ginecologo.
Importante è sottoporsi regolarmente a densitometria ossea per tenere sotto controllo i livelli di calcio e scongiurare la comparsa precoce dell'osteoporosi con conseguenza di seri danni in caso di cadute accidentali.
Estremamente importante, anche in menopausa, è eseguire il controllo mammografico periodico, soprattutto se si è iniziata una terapia sostitutiva ormonale.
Un aiuto erboristico per rilassarsi è essenziale e consigliato e diverrà maggiormente efficace con il sostegno della famiglia e degli amici.
Come citano tante poesie e canzoni, la donna è un fiore delicato, ma è anche forte, impavida e in grado di affrontare tutte le traversie che madre natura le impone; ella dà la vita attraverso il suo corpo, subisce alterazioni e cambiamenti continui, eppure è sempre vincitrice.
Per approfondire:Come affrontare la visita ginecologica senza ansie