Due italiane su tre sono sessualmente insoddisfatte
A lanciare l'allarme è stato il Congresso di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (SIAMS) appena conclusosi a Cagliari: un'indagine svolta su 3000 soggetti (uomini e donne) tra i 18 e i 65 anni rivela che 2 italiane su 3 si dichiarano sessualmente insoddisfatte perché ritengono i loro rapporti sessuali 'inadeguati e troppo sporadici'. Anche gli uomini non se la passano meglio, secondo la proiezione sono infatti 11 milioni quelli che non si ritengono appagati sotto le lenzuola.
Dalla ricerca emerge una grande differenza legata al genere: il 95% delle donne vorrebbe parlare di questi problemi (perché consapevoli delle ripercussioni che possono avere sul rapporto) ed il 60% ritiene opportuno affrontare la problematica e trovare una soluzione insieme. Nel caso della disfunzione erettile (DE), il 57% delle donne ritiene sia una situazione da risolvere in due mentre solo il 22% degli uomini la ritiene un'ipotesi percorribile.
Per quanto riguarda la DE, il 20% degli uomini non vuole parlarne, il 25% si "autoassolve" delegando la ricerca della soluzione alla partner ma soprattutto il 79% ritiene di doversi recare da solo del medico (mentre il 59% delle donne lo accompagnerebbe).
Da questa indagine emergono quindi tre fattori:
- la diversa consapevolezza di genere rispetto al benessere sessuale e alle ripercussioni sul rapporto
- la difficoltà da parte dell'uomo di ammettere ed esternare un proprio problema
- la scissione tra il sintomo e il ruolo giocato dalla relazione
Il sintomo sessuale spesso nasce nella coppia e si ripercuote sulla coppia. Ciò che non viene sottolineato ancora abbastanza è l'importanza della comunicazione e del dialogo nella relazione a due. Ancorati ad una visione stereotipata del maschile, gli uomini spesso perdono la grande occasione dell'arricchimento personale che può dare il confronto con il femminile.
Comunicare i propri problemi ed affrontarli insieme cementa ancora di più il rapporto a due ed il partner sente di essere parte integrante della soluzione e non un soggetto inerme ed estraneo al problema. Bisogna darsi la possibilità di aprirsi al confronto anche comunicando all'altro le parti che meno accettiamo di noi stessi.
La paura del giudizio e del non essere compresi dal partner porta spesso ad un atteggiamento di chiusura ed introversione ma soprattutto allo stagnamento della comunicazione a due. Confidarsi fa sentire l'altro più importante e partecipe nella relazione. Rivolgersi ad un professionista che si occupa di queste tematiche può aiutare inoltre a rompere il ghiaccio e a far ripartire quella capacità di dialogare che si è persa nel tempo. Non smettete di conoscervi sotto e fuori dalle lenzuola, il rapporto ne gioverà.