Psicoterapia via internet, per quanto tempo sarà tabù?
Un utile confronto fra la psicoterapia online la psicoterapia tradizionale in studio.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a profondi e rapidi cambiamenti nella nostra quotidianità grazie alle nuove tecnologie e alla diffusione sempre più massiccia di Internet. Questo, inevitabilmente, influenza e influenzerà sempre più, anche l'ambito della psicologia professionale, dove, già da diverso tempo, possiamo osservare la nascita e il fermento di interessanti fenomeni: siti e blog di psicologi che parlano di psicologia in modo semplice e divulgativo, webinar formativi, supervisioni online e professionisti che propongono consulenze psicologiche e psicoterapiche via Skype.
In quest'articolo vorrei soffermarmi in particolare su quest'ultimo aspetto, ovvero la proposta di psicoterapia online (fatta fuori dai confini italiani), analizzando nel dettaglio sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi connessi a tale pratica. Poiché, anche se alcuni professionisti ed esperti del settore, continuano a guardare con sospetto la pratica della psicoterapia online, essa è ormai una realtà esistente e diffusa, ed è quindi necessario ed urgente analizzare tale nuovo fenomeno.
Interventi di psicoterapia online a confronto con interventi faccia a faccia
Gli interventi psicoterapici online presentano un nucleo centrale in comune con la psicoterapia in presenza: ci sono sempre un paziente che porta una problematica o un disagio e uno psicoterapeuta che utilizza lo strumento del colloquio.
Gli interventi psicoterapici che fanno ricorso al mezzo tecnologico, sono stati oggetto di ricerca, in particolare nell'ambito della terapia cognitivo-comportamentale (CBT).
Critiche alla psicoterapia online
Molti professionisti si oppongono alla terapia online ritenendo sia impossibile superare le limitazioni e la distanza che il mezzo tecnologico impone. Questa è un'ampia base critica che comprende al suo interno diverse posizioni rispetto agli aspetti negativi del processo terapeutico online.
Ad esempio, alcuni autori rilevano che, a causa della diversa sistemazione geografica possano emergere problematicità come differenze orarie e di stagione tra terapeuta e paziente.
Altri, evidenziano che, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, può essere molto più complesso creare l'alleanza terapeutica, rispetto alla terapia tradizionale. Può risultare più difficile per il paziente impegnarsi nella terapia e quindi potrebbe essere facilmente portato ad interrompere precocemente il trattamento.
Inoltre, la distanza tra terapeuta e paziente potrebbe ostacolare la formazione di aspetti importanti per la terapia, come il transfert, ed il controtransfert.
Altri, sottolineano l'inevitabile impossibilità di cogliere elementi importanti ai fini della terapia come tutti i segnali inviati dal linguaggio del corpo e in generale tutta la comunicazione non verbale.
Altri, pongono l'attenzione sulle complessità e le problematicità legate alla gestione della riservatezza e della privacy che il mezzo tecnologico potrebbe comportare, così come una varietà di potenziali sfide etiche e problemi legali.
Alcuni autori pongono l’accento sul fatto che internet potrebbe diventare un elemento di distrazione durante la terapia stessa, sia per il terapeuta, sia per il paziente.
Un altro elemento di inquietudine rispetto alla terapia online è rappresentato dalla gestione di potenziali crisi: cosa succederebbe se per esempio un paziente, geograficamente lontano dal terapeuta minacciasse di suicidarsi?
Gli oppositori di tale modalità di trattamento evidenziano l'alta probabilità di potenziali problemi tecnici: su internet si possono verificare leggeri ritardi della voce oppure l'immagine potrebbe risultare sfocata.
Forse, il punto cruciale è che, nonostante l'uso di internet stia aumentando esponenzialmente nella pratica clinica, vi è una mancanza di ricerca sui suoi effetti e una mancanza di linee guida ufficiali che regolino il suo utilizzo.
Come migliorare la psicoterapia online?
I sostenitori della terapia tramite il mezzo tecnologico ritengono che, sebbene ci sia una distanza fisica, la terapia online mantenga i principi standard del trattamento tradizionale faccia a faccia. Secondo Fishkin et al.(2011) in realtà non ci sarebbero grosse differenze nella comunicazione non verbale tra una terapia online ed una classica.
Altri sostenitori della terapia online ritengono che, anche se in una sessione on-line non si possa fare affidamento sui sensi del tatto e dell'olfatto, questo con tutta probabilità, verrà compensato dalla maggiore attivazione degli altri sensi (Andersson e Cuijpers, 2009).
Inoltre, internet ha dei vantaggi, come la facilità ad accedere ed utilizzare self-report e questionari, nonché la registrazione video delle sessioni, che aiutano a monitorare i progressi nel processo terapeutico.
Bisogna riportare poi, che effettivamente molti pazienti percepiscono Internet come un posto più protetto e riservato rispetto al mondo offline (Amichai-Haburger e Hayat, 2013). Questo potrebbe colludere con la difficoltà di alcune tipologie di pazienti ad uscire di casa ed affrontare il mondo reale, in questi casi, un importante obiettivo della terapia online potrebbe essere spostarsi dal virtuale al reale.
I sostenitori della terapia attraverso il mezzo tecnologico ritengono che sia funzionalmente equivalente ad una terapia classica, in quanto emergono allo stesso modo transfert, controtransfert e resistenze (Scharff, 2013).
Coloro che accolgono tale pratica credono che la resistenza nella psicoterapia via Internet possa assumere forme simili e/o diverse dalle resistenze che emergono nella classica psicoterapia.
Tra le resistenze possiamo annoverarne alcune: dimenticarsi di collegarsi online, parlare a bassa voce, non usare l'auricolare, allontanarsi dal microfono, accettare altre chiamate, chiacchierare come se fosse una visita di cortesia, oltre al silenzio, esitazione, tosse, ritardi, mancato pagamento, spostamenti e così via.
In ogni caso, è importante far notare che i vantaggi a lungo termine e l'efficacia della terapia online devono essere ancora completamente studiati.
Gli psicoterapeuti online possono essere addestrati a fare la valutazione del rischio di suicidio esaminando fattori di rischio e fattori protettivi, nonché segnali di pericolo, come d'altronde attualmente avviene nelle valutazioni cliniche tradizionali faccia a faccia.
Sia la terapia tradizionale, sia quella online dovrebbe tener conto delle legittime preoccupazioni per le diversità culturali. E' necessario che tutti gli psicoterapeuti sviluppino consapevolezza e sensibilità per le diverse culture. Internet in quest'ottica garantisce però un vantaggio particolare, nel senso che può facilitare traduzioni e adattamenti culturali. Internet consente, inoltre, a potenziali pazienti appartenenti ad una qualsiasi minoranza di trovare un terapeuta che condivida la loro cultura o fede religiosa e ricevere il trattamento, anche se si trovano in paesi differenti.
Per quanto riguarda la questione delle difficoltà tecniche, queste sicuramente ancora esistono, ma sono in diminuzione, e oggigiorno esistono soluzioni sempre più efficaci che consentono di garantire un buon audio e interruzioni ridotte ai minimi termini.
Gli interventi online hanno altri vantaggi, tra cui quello della logistica: per molte persone la terapia online può essere più accessibile e conveniente rispetto alla tradizionale; come per gli abitanti di zone periferiche e per le persone portatrici di una qualche disabilità. Inoltre, può diventare una scelta vantaggiosa per chi ha poco tempo, per le persone che si spostano con frequenza, o per quelle che vivono stabilmente in un paese straniero.
La terapia online rappresenta una valida alternativa soprattutto nei casi in cui, pur avendo iniziato una terapia in presenza, il paziente è impossibilitato a proseguirla dal vivo, per esempio perchè costretto a trasferirsi all'estero per motivi di lavoro.
Ricerca esistente sulla terapia online
Barak (2008) ha misurato l'efficacia degli interventi online (CBT, psico-educativi e interventi comportamentali), evidenziando che essi sono efficaci come le terapie faccia a faccia o quasi efficaci come esse. Si è costatato che l'alleanza terapeutica può essere sviluppata quando la terapia è effettuata online (Sucala et al. 2012), e come nella tradizionale terapia faccia a faccia, è stata individuata una relazione tra alleanza terapeutica e gli esiti della terapia (Sucala et al. 2012).
L'efficacia degli interventi tramite il Web è stata valutata per diversi tipologie di problemi di salute mentale, tra cui l'insonnia (Ritterbard et al. 2009), e la dipendenza da alcool (Sundstrom, 2016) con risultati molto promettenti e quasi sempre in linea con i trattamenti tradizionali.
Una metanalisi di Spek et al. (2007) ha evidenzito buoni risultati per la cura dell'ansia e della depressione. Una ricerca di Andersson e Cuijpers (2009), arriva a concludere, che i trattamenti per la depressione tramite il mezzo tecnologico sono molto promettenti e presto potrebbero arrivare al rango di trattamenti “evidence-based”.
Conclusioni
Concludo questa breve trattazione sottolineando ancora una volta che i vantaggi a lungo termine e l'efficacia della terapia online devono essere ancora completamente studiati e con l'auspicio che, in linea con l'aumento esponenziale dell'utilizzo di internet nella pratica psicoterapica, vengano condotte sempre più ricerche di efficacia ed emanate linee guida condivise ed ufficiali.
Bibliografia
Amichai-Hamburger, Y., & Hayat, Z. (2013). Personality and the internet. In Y.
Amichai-Hamburger (Ed.),
The social net: Understanding our online behavior.
New York: Oxford University Press.
Andersson, G., & Cuijpers, P. (2009). Internet-based and other computerized
psychological treatments for adult depression: A meta-analysis.
Cognitive Behaviour Therapy.
Barak, A., Hen, L., Boniel-Nissim, M., & Shapira, N. A. (2008). A comprehensive
review and a meta-analysis of the effectiveness of internet-based psychotherapeutic interventions.
Journal of Technology in Human Services.
Cuijpers P., Andersson G., Marks I.M., Van Straten A., Cavanagh K., Gega L., (2009).
Computer-aided psychotherapy for anxiety disorders: A meta-analytic review.
Cognitive Behaviour Therapy.
Fishkin, R., Fishkin, L., Leli, U., Katz, B., & Snyder, E. (2011). Psychodynamic
treatment, training, and supervision using internet-based technologies.
Journal of the American Academy of Psychoanalysis and Dynamic Psychiatry.
Ritterbannd L. M., Thorndike F. P., Gonder-Frederick L. A., Magee J. C. Bailey E.T., Saylor D. K., Morin
C. M (2009).
Efficacy of an internet-based behavorial intervention for adults with insomnia.
Arch Gen Psychiatry.
Scharff, J. S. (2013). Technology-assisted psychoanalysis.
Journal of the American
Psychoanalytic Association.
Spek V.,Cujipers P., Nyclicek I., Riper H., Keyzer J. & Pop V. (2007)
Internet-based cognitive behaviour therapy for symptoms of depression and anxiety: A meta-analysis.
Psychological Medicine.
Sucala, M., Schnur, J. B., Constantino, M. J., Miller, S. J., Brackman, E. H., &
Montgomery, G. H. (2012).
The therapeutic relationship in e-therapy for mental health: A systematic review.
Journal of Medical Internet Research.
Sundstrom C., Gajecki M., Johansson M., Blankers M., Sinadinovic K. (2016)
Guided and Unguided Internet-Based Treatment for Problematic Alcohol Use - A Randomized Controlled
Pilot Trial.
PloS One Journal.