Ginofobia
Salve, signori. Sono un ragazzo di 21 anni.
Il titolo parla da sé, soffro di ginofobia. Ho paura delle donne e in un certo senso le odio. Io so gestire i cattivi sentimenti, non ho bisogno di smettere di odiare le donne o di smettere di temerle; la cosa non mi è d'impedimento per la vita e anzi sono convinto che sia una sana nevrosi che mi impedisce di fare la fine di qualche poveraccio rincretinito dal proprio amore.
Vorrei più che altro un piccolo aiuto per distinguere la realtà delle cose dalle finzioni che potrei essere portato a ritenere riguardo a certi argomenti che hanno a che fare con il mio odio-fobia per le donne. Ho pensato di rivolgermi alla psicologia perché è la principale disciplina ad avere per oggetto le "trappole" mentali.
Odio le donne per vari motivi. Ho paura del mio istinto sessuale nei loro riguardi. Trovo aberrante e pericoloso fermarmi a guardare le curve di una donna (aberrante perché la cosa non mi interessa affatto - pericoloso perché come esempio classico potrei andare a sbattere contro un palo per essermi distratto), anche se purtroppo è una cosa sulla quale non ho controllo. Aberrazione che raggiunge l'apice del fastidio quando ad esempio le ragazze iniziano a provarci con me mentre penso pensieri dal filo conduttore intricato e serio, oppure durante la visione d'un film la trama mi vien celata dall'immagine attraente di un'attrice per qualche istante. La paura più grande è quella di perdere tempo ad andar dietro a femmine, quindi uscire il sabato sera, invece di studiare o di allenarmi o ricercare l'essenza delle cose nell'oblio panico; insieme a questo, l'idea di far rinunce per amore, o di sacrificarmi per amore, o di diventare schiavo di una donna per amore, tutte cose che cerco di evitare, reprimendo la mia attrazione sessuale appena mi accorgo di esserne preda. Sono paure fondate su qualcosa di concreto? Come riconosco quando una di queste paure emerge per tutelarmi da una situazione reale da quando emerge in un contesto immaginario? Ricordatevi, prima di rispondere, che spesso si può diventare schiavi anche inconsapevolmente e perdere la propria libertà pur sentendosi liberi, esclusivamente perché si hanno sensazioni "positive".
Poi ho delle fobie maggiormente culturali. Ad esempio mi fa paura il comportamento femminile: questo tentare di abbellirsi, di atteggiarsi, di apparire, che mi sembra un comportamento aggressivo nei riguardi di chi non ha interesse nei loro riguardi.
Poi c'è una cosa che mi fa molta paura. Purtroppo per motivi di ricerca sono costretto a leggere anche roba scritta da femministe e trovo spesso l'affermazione secondo la quale "la figura delle donne è cambiata" e "siamo diventate qualcos'altro". Questo non vuol dire niente ed io non ne capisco il senso. L'unica cosa che mi viene in mente è che magari le femministe hanno un sentimento di prevaricazione (ideologico e quindi mobilitante) nei confronti degli uomini. Il che, ai miei occhi, rende loro e chi le segue tipi pericolosi.
Il titolo parla da sé, soffro di ginofobia. Ho paura delle donne e in un certo senso le odio. Io so gestire i cattivi sentimenti, non ho bisogno di smettere di odiare le donne o di smettere di temerle; la cosa non mi è d'impedimento per la vita e anzi sono convinto che sia una sana nevrosi che mi impedisce di fare la fine di qualche poveraccio rincretinito dal proprio amore.
Vorrei più che altro un piccolo aiuto per distinguere la realtà delle cose dalle finzioni che potrei essere portato a ritenere riguardo a certi argomenti che hanno a che fare con il mio odio-fobia per le donne. Ho pensato di rivolgermi alla psicologia perché è la principale disciplina ad avere per oggetto le "trappole" mentali.
Odio le donne per vari motivi. Ho paura del mio istinto sessuale nei loro riguardi. Trovo aberrante e pericoloso fermarmi a guardare le curve di una donna (aberrante perché la cosa non mi interessa affatto - pericoloso perché come esempio classico potrei andare a sbattere contro un palo per essermi distratto), anche se purtroppo è una cosa sulla quale non ho controllo. Aberrazione che raggiunge l'apice del fastidio quando ad esempio le ragazze iniziano a provarci con me mentre penso pensieri dal filo conduttore intricato e serio, oppure durante la visione d'un film la trama mi vien celata dall'immagine attraente di un'attrice per qualche istante. La paura più grande è quella di perdere tempo ad andar dietro a femmine, quindi uscire il sabato sera, invece di studiare o di allenarmi o ricercare l'essenza delle cose nell'oblio panico; insieme a questo, l'idea di far rinunce per amore, o di sacrificarmi per amore, o di diventare schiavo di una donna per amore, tutte cose che cerco di evitare, reprimendo la mia attrazione sessuale appena mi accorgo di esserne preda. Sono paure fondate su qualcosa di concreto? Come riconosco quando una di queste paure emerge per tutelarmi da una situazione reale da quando emerge in un contesto immaginario? Ricordatevi, prima di rispondere, che spesso si può diventare schiavi anche inconsapevolmente e perdere la propria libertà pur sentendosi liberi, esclusivamente perché si hanno sensazioni "positive".
Poi ho delle fobie maggiormente culturali. Ad esempio mi fa paura il comportamento femminile: questo tentare di abbellirsi, di atteggiarsi, di apparire, che mi sembra un comportamento aggressivo nei riguardi di chi non ha interesse nei loro riguardi.
Poi c'è una cosa che mi fa molta paura. Purtroppo per motivi di ricerca sono costretto a leggere anche roba scritta da femministe e trovo spesso l'affermazione secondo la quale "la figura delle donne è cambiata" e "siamo diventate qualcos'altro". Questo non vuol dire niente ed io non ne capisco il senso. L'unica cosa che mi viene in mente è che magari le femministe hanno un sentimento di prevaricazione (ideologico e quindi mobilitante) nei confronti degli uomini. Il che, ai miei occhi, rende loro e chi le segue tipi pericolosi.
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>>Vorrei più che altro un piccolo aiuto per distinguere la realtà delle cose dalle finzioni..<<
Purtroppo le sue difficoltà, che sono pervasive, non possono essere affrontate on-line, ma necessitano di un percorso di psicoterapia (previa valutazione).
Si è mai rivolto in passato ad un Collega di persona?
Purtroppo le sue difficoltà, che sono pervasive, non possono essere affrontate on-line, ma necessitano di un percorso di psicoterapia (previa valutazione).
Si è mai rivolto in passato ad un Collega di persona?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Ex utente
Sì, questo qualcosa condiziona molti altri aspetti della mia vita.
La mia vita affettiva no, va benone ed è nella norma. Ho ottimi rapporti con amici e parenti.
La vita sentimentale più che esserne condizionata ne è definita, nel senso che uno dei sentimenti che ho maturato nel corso della mia crescita fino a questo punto è stato proprio questo sentimento di odio/paura nei confronti delle femmine.
Sicuramente la mia vita sessuale è condizionata da questa fobia, ma grazie all'aiuto di uno psichiatra del mio ospedale sono riuscito a curare il mio masochismo erogeno in pochissimo tempo (si trattava di constatare la natura fantasiosa) e adesso pratico una sana castità completa.
Ma non vorrei che questi aspetti della mia vita cambiassero, vorrei soltanto imparare a distinguere il vero dal falso nelle mie valutazioni di argomenti che possono essere inerenti rispetto a questo sentimento.
La mia vita affettiva no, va benone ed è nella norma. Ho ottimi rapporti con amici e parenti.
La vita sentimentale più che esserne condizionata ne è definita, nel senso che uno dei sentimenti che ho maturato nel corso della mia crescita fino a questo punto è stato proprio questo sentimento di odio/paura nei confronti delle femmine.
Sicuramente la mia vita sessuale è condizionata da questa fobia, ma grazie all'aiuto di uno psichiatra del mio ospedale sono riuscito a curare il mio masochismo erogeno in pochissimo tempo (si trattava di constatare la natura fantasiosa) e adesso pratico una sana castità completa.
Ma non vorrei che questi aspetti della mia vita cambiassero, vorrei soltanto imparare a distinguere il vero dal falso nelle mie valutazioni di argomenti che possono essere inerenti rispetto a questo sentimento.
[#6]
Ex utente
Dopo un lungo percorso ho capito. Il problema è reale, non psicologico.
La legge oggi va contro gli uomini e a favore delle donne. Non c'è più la possibilità di avere la sicurezza di una discendenza per colpa dell'aborto, né che possano esserci maschi in futuro. La cultura umana sta per essere distrutta perché "patriarcale",
Nella scienza ormai lavorano anche le donne, che hanno reso tutto "femminile", cioè privo di senso; ormai non possiamo più sapere se una scoperta è scientifica o è femminile.
Nelle scuole insegnano le donne e, di conseguenza, nessuno impara più nulla. Hilary Clinton rischia di diventare presidentessa USA e magari imporrà per legge che la si chiami "presidenta". Il mondo è praticamente finito. O torniamo indietro o, beh, dovremo imparare a vivere senza speranze, sogni, senza amore, senza saggezza, senza intelligenza, senza cultura....
Chiunque abbia manifestato il mio stesso problema lo sappia: non c'è cura diversa dall'aprire gli occhi. Delle donne BISOGNA aver paura - e reagire con forza. La malattia sarebbe NON essere ginofobici.
La legge oggi va contro gli uomini e a favore delle donne. Non c'è più la possibilità di avere la sicurezza di una discendenza per colpa dell'aborto, né che possano esserci maschi in futuro. La cultura umana sta per essere distrutta perché "patriarcale",
Nella scienza ormai lavorano anche le donne, che hanno reso tutto "femminile", cioè privo di senso; ormai non possiamo più sapere se una scoperta è scientifica o è femminile.
Nelle scuole insegnano le donne e, di conseguenza, nessuno impara più nulla. Hilary Clinton rischia di diventare presidentessa USA e magari imporrà per legge che la si chiami "presidenta". Il mondo è praticamente finito. O torniamo indietro o, beh, dovremo imparare a vivere senza speranze, sogni, senza amore, senza saggezza, senza intelligenza, senza cultura....
Chiunque abbia manifestato il mio stesso problema lo sappia: non c'è cura diversa dall'aprire gli occhi. Delle donne BISOGNA aver paura - e reagire con forza. La malattia sarebbe NON essere ginofobici.
[#7]
Gentile utente,
forse ha mal interpretato lo scopo di questo servizio.
Sembra che lei abbia più voglia di dire anziché ascoltare e soprattutto oramai è chiara a tutti la sua posizione nei confronti di un determinato argomento.
Se invece cerca una risposta diversa, purtroppo questo non è possibile e rappresenta un limite del consulto online.
Proprio per questo motivo, prima di fare una nuova richiesta, le consiglio di leggere attentamente la guida ai consulti a questo indirizzo: (https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/ ).
Le ricordo infine che i medici e gli psicologi non hanno nessun obbligo di risposta ma partecipano al forum in modo volontario e gratuito compatibilmente al loro lavoro.
Sono sicuro che ora abbia compreso il senso di questo servizio
Cordiali saluti
staff@medicitalia.it
forse ha mal interpretato lo scopo di questo servizio.
Sembra che lei abbia più voglia di dire anziché ascoltare e soprattutto oramai è chiara a tutti la sua posizione nei confronti di un determinato argomento.
Se invece cerca una risposta diversa, purtroppo questo non è possibile e rappresenta un limite del consulto online.
Proprio per questo motivo, prima di fare una nuova richiesta, le consiglio di leggere attentamente la guida ai consulti a questo indirizzo: (https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/ ).
Le ricordo infine che i medici e gli psicologi non hanno nessun obbligo di risposta ma partecipano al forum in modo volontario e gratuito compatibilmente al loro lavoro.
Sono sicuro che ora abbia compreso il senso di questo servizio
Cordiali saluti
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Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 17.1k visite dal 22/02/2015.
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