Il corpo femminile

Buongiorno. Mi chiamo Marco e ho 24 anni. Da sempre ho fantasie per il corpo maschile nudo e ho fatto sesso completo per due volte con uomini e per due volte con donne. Mi è piaciuto solo il sesso con donne, mentre quello con uomini non l'ho trovato soddisfacente per la mia sessualità, non per un senso di colpa. Però gli uomini nudi continuano a piacermi. Non capisco che razza di sessualità è mai questa: immagino sempre di fare sesso con uomini, ma nella pratica mi piace il corpo femminile. Ho sempre pensato di non essere un maschio: mi piace leggere, scrivere, odio il calcio e mio padre mi chiama sempre col nome di mia sorella e dice che sono una femminuccia. Mi innamoro sempre e solo di donne, ma temo di non essere un uomo e allora ho provato ad andare con gli uomini, ma nel momento in cui ho fatto sesso con loro avvertivo-perdonatemi l'espressione- un senso di "schifo", non volevo che mi toccassero...mentre con le donne è diverso. Da anni sono in cura da uno psichiatra per DOC (sindrome ossessivo-compulsiva): secondo il mio psicologo il DOC è causato da una mia non accettazione della mia omosessualità; ma io amo solo le donne e provo rigurgito all'idea di andare a letto con uomo di nuovo e sono sicuro che questo rigurgito è dovuto non ad una mia paura dell'omosessualità...nn ci capisco più nulla...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente, ciò che lei scrive è molto importante:
(..)Mi innamoro sempre e solo di donne (..)ho provato ad andare con gli uomini, ma nel momento in cui ho fatto sesso con loro avvertivo-perdonatemi l'espressione- un senso di "schifo", non volevo che mi toccassero...mentre con le donne è diverso.(..)

su quali basi il suo psichiatra afferma che lei sia un omosessuale che non l'accetta?
Per le sue fantasie? Beh le fantasie non determinano certo la scelta sessuale dal momento in cui, queste, possono essere molto più frequenti di quel che si pensa, e non sono sintomo di un bel niente.

Un altro parere professionale non sarebbe da scartare.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ho sempre pensato di non essere un maschio: mi piace leggere, scrivere, odio il calcio e mio padre mi chiama sempre col nome di mia sorella e dice che sono una femminuccia.>>


Gentile Marco,
su quali altri elementi si basa per sostenere di pensare da sempre di non essere un maschio?
Non a tutti i maschi piace il calcio e ci sono tanti maschi a cui piace leggere e scrivere: questo non basta per avere dei dubbi sulla sua identità di genere.
Su quali basi si fonda il giudizio di suo padre che la ritiene una "femminuccia"?
Orientamento sessuale e identità sessuale non sono la medesima cosa. Ha approfondito anche questo aspetto con lo psichiatra che la segue?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
1) per il primo dottore: la ringrazio per la sua risposta. Cercherò eventualmente un altro parere professionale.

2) per la dottoressa: la ringrazio per la risposta. Purtroppo ho sempre avuto come esempio di "maschio" mio fratello, che è alto, bello, ha tante ragazze e io invece sono più riservato, timido e silenzioso. Mio fratello adora il calcio ed è economista, io invece sono laureato in Lettere classiche. Poi quando vedo uomini alti, possenti mi piacciono e vorrei essere come loro e sento di volerci andare a letto per ammirare e toccare il loro corpo possente: sono andato a letto con uno di loro e non mi è piaciuto proprio il fatto di fare certe cose ad un uomo, non ho provato piacere, contrariamente ciò avviene per le donne. Ecco perchè forse ho sempre pensato di avere qualcosa che con andasse.Mio padre mi considera una femminuccia solo perchè non gioco a calcio, perchè lui dice che chi non gioca a calcio è sicuramente gay. Non so la differenza tra identità e orientamento sessuale, perchè ho sempre pensato per mia ignoranza che fossero la stessa cosa. Con la psichiatra ne ho parlato, ma lei più che darmi chili e chili di farmaci non sa cos'altro dirmi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Mi associo alle preziose indicazioni ricevute dai Colleghi che mi hanno preceduta.

Credo che sarebbe utile effettuare un distinguo tra stereotipi correlati al genere ( l' uomo deve amare il calcio, deve essere rude, ecc...), il suo orientamento sessuale ed il suo doc.

Sta effettuando una psicoterapia, oltre ai chili e chili di farmaci?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

come mai nei consulti del passato dichiara di essere omosessuale?
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/257600-hiv-sieropositivita.html

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Marco,
facciamo allora un po' di chiarezza:

- l’orientamento sessuale riguarda l’attrazione erotica ed affettiva di un individuo, indipendentemente dal genere di appartenenza, in base al sesso da cui le persone sono attratte (lo stesso sesso per gli omosessuali, il sesso opposto per gli eterosessuali, entrambi i sessi per i bisessuali);

- l'identità di genere, invece, è il concetto più interiore che l’individuo ha di sé, è il "sentirsi", il viversi come maschio o come femmina. La maggior parte delle persone sviluppa una identità di genere che è in linea col sesso biologico attribuito alla nascita, mentre per altre l’identità di genere è diversa dal sesso biologico;

- il ruolo di genere, infine, comprende l’insieme di aspettative su come gli uomini e le donne si debbano comportare in una data cultura e in un dato periodo storico (tipicamente: ai maschi piace il calcio, alle donne i film d'amore...).

Penso anch'io che probabilmente sarebbe opportuno affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a far maggior luce dentro di sé.

Cordialità.