Intervento ureteroscopia per calcolosi renale

Egregio dottor Piana buonasera
Sono passati due mesi da quando l'ho contattata e il sito di Medicitalia non mi ha permesso di aggiungere altre risposte e ho dovuto aprire un nuovo consulto. Comunque il vecchio post era intitolato "Dolore dopo fallito inserimento stent ureterale". Riassumo brevemente: mia madre, 60 anni, il 14 aprile viene operata d'urgenza per emorragia gastroduodenale con perforazione del pancreas. Dopo 15 in Terapia Intensiva e altri 35 in Reparto viene dimessa. Il 4 giugno, la calcolosi renale a sinistra, problema di cui già soffriva, decide di risvegliarsi. Diversi calcoli gli otturano il rene sinistro. In clinica viene tentato di inserire uno stent, ma non va bene. Così optano per la nefrostomia. Il rene riprende la sua funzionalità. Il 13 luglio la nefrostomia si sposiziona e di nuovo in ospedale. Questa volta andiamo nel più attrezzato Cardarelli. Come le ho raccontato in quel periodo, qui un'unità specializzata in calcolosi renale inseriscono uno stent: questa volta ci riescono perfettamente. Fastidi tutto sommato sono sopportabili, febbre solo una volta, ma per un colpo di freddo e non per infezione.
E arriviamo all'attualità e al mio quesito: mia madre ha fatto analisi preliminari per l'intervento di ureteroscopia, ma ancora non lo ha effettuato e vive ancora con lo stent ureterale. Intanto, su richiesta del chirurgo che ad aprile l'ha operata allo stomaco, ha fatto RM superiore e inferiore e scavo pelvico in "phase in and out". Le trascrivo la parte di referto riguardante ai reni e surreni e le vie urinarie.
"Aspetto ipertrofico del surrene sinistro.
Reni in sede, morfovolumetricamente nei limiti il destro con conservato spessore parenchimale e buona differenziazione cortico-midollare. Rene sinistro ipotrofico. Non dilatazione delle cavità escretrici. Severa idronefrosi sinistro (bacinetto 20 mm) con diffusa dilatazione ureterale.
Assenza di significative tumefazione delle stazioni linfoghiandolari retrocrurali, celiache, mesenteriche ed intercavo-paraartiche."
Cosa ne pensa di questo referto?
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Qui nessuno chiude i consulti d'imperio, probabilmente il sistema ha ritenuto (non a torto) che si fosse giunti ad un numero di sue richieste non congrue con lo spirito del nostro servizio gratuito, che ha un carattere generalmente informativo e non di reale consulenza sul singolo caso clinico. D'ogni modo ... la risonanza magnetica è un'indagine utilizzata in urologia per scopi ben precisi ma non per lo studio della calcolosi, poiché con questa tecnica i calcoli si vedono poco e male. Pertanto il referto non aggiunge nulla a quanto già si sapeva. Non paiono rilevarsi comunque altre alterazioni di rilievo negli elementi che la risonanza permette di visualizzare con maggiore dettaglio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno dottor Piana
La ringrazio per la risposta. Ovviamente non ho nulla da dire sul sito (che è ottimo), e preciso che la motivazione per la quale hanno chiuso il post era perché sono passati più di due mesi dall'ultimo consulto. La RM è stata prescritta, oltre che per controllo post intervento, per un adenoma surrenalico, che dalla tac, comunque, sembra benigno. Aspetto ipertrofico del surrene sinistro è riferito a questo? O significa altro? La ringrazio ancora e buona giornata.
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Utente
Utente
Egregio dottor Piana buonasera
Finalmente mia madre è stata sottoposta all'intervento di ureteroscopia per la rimozione dei calcoli renali all'Ospedale "Cardarelli " di Napoli, unità di Endoscopia ureterale. L'intervento è iniziato alle 13.20 ed è uscita dalla sala alle 15.20. Il medico verrà in reparto, intanto mi ha parlato dopo l'intervento (fatto con anestesia spinale). I calcoli, tantissimi, sono stati rimossi tutti. Ma mi ha spiegato che l'uretere è calcificato, e che il rene sinistro non è in grandissima forma e con materiale purulento. Se il rene non riprende a funzionare bene potrebbe essere necessaria una nefrectomia (nonostante abbia portato lo stent, inserito il 17 luglio, non ha avuto più coliche ma il rene ugualmente ha faticato). Crede che veramente ci sia questa possibilità? Lei comunque sta in buone condizioni generali. In questi casi l'uretere e il rene si "aggiustano" da soli?
La saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Quanto ci riferisce ci dice assai poco, per un giudizio appropriato sarebbe indispensabile quantomeno conoscere nel dettaglio la descrizione dell'intervento come appare nella cartella clinica.
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Utente
Utente
Egregio dottor Piana buonasera
Domani chiederò maggiori dettagli e, se possibile, visionare il referto sulla cartella clinica (se me lo fanno vedere). Pur essendo un giorno di festa, il reparto funziona normalmente e non avrò problemi. È sicuro però che, pur avendo rimosso tutti i calcoli, gli hanno messo un altro stent.
Le farò sapere i dettagli
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Di norma lei potrà accedere alla cartella clinica solo dopo le dimissioni chiedendone copia. E' normale che sia stato riposizionato lo stent, che in linea di massima dovebbe essere mantenuto per un periodo abbastanza breve, variabile in base alle preferenze dell'operatore tra i 7 ed i 30 giorni.
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Utente
Utente
Egregio Dottor Piana buonasera
Come le dissi, mia madre ha avuto l'intervento di ureteroscopia il 7 dicembre. Il decorso è stato regolare. Ma la convalescenza purtroppo non l'ha potuta fare come si deve poiché le condizioni di mio padre, malato da tempo, sono peggiorate e la notte di Natale ci ha lasciati, nello stesso ospedale (Cardarelli di Napoli), dove mia madre è stata operata. Ritornare alla vita di tutti i giorni è ardua impresa, ma piano piano ci stiamo riprendendo.
Come prescritto dai medici, oggi mia madre ha fatto ecografia all'addome, dove risulta un qualcosa che vorrei sottoporre alla sua attenzione. Trascrivo il reperto nella parte che riguarda l'apparato urinario.
"RENI ENTRAMBI IN SEDE, DI DIMENSIONI NELLA NORMA, CON SPESSORE CORTICALE NELLA NORMA A DX E RIDOTTO A SX; ASSENZA DI DILATAZIONE DELLE VIE ESCRETRICI (PRESENZA DI STENT A SX); SI SEGNALANO BILATERALMENTE ALCUNI NUCLEI LITIASICI DEL DIAMETRO MAX DI CIRCA 3MM A DX E DI CIRCA 6 MM A SX (IL MAGGIORE DI 6MM E' LOCALIZZATO IN SEDE MESORENALE SX) ED AL RENE SX EVIDENZA DI ALCUNE CISTI DEL DIAMETRO MAX DI CIRCA 10 MM.
ASSENZA DI VERSAMENTO IN CAVITA' PERITONEALE."
Come segnato nel reperto, mia madre porta ancora lo stent. Deve fare anche diretta renale e il 24 è fissata la visita dagli specialisti che l'hanno operata.
Dagli esami delle urine e urinocoltura è risultata l'ennesima infezione causata dal solito Escherichia Coly, ma anche presenza microscopica di sangue, di albumina (0,45 gr/l), e la presenza di nitriti. Mucopus assente. Inoltre da qualche giorno avverte fastidi e bruciore all'uretere.
Come può immaginare, dopo la morte di mio padre, sono ansioso anche se mia madre si graffia la mano.
La presenza di sangue e di albumina nelle urine è compatibile con la presenza di uno stent o c'è altro?
Il reperto che ho trascritto significa che allora ci sono altri pezzetti di calcoli sfuggiti all'endoscopista dopo l'intervento? E dove si trova la sede mesorenale? E le cisti renali, non evidenziate in una RM del 13 ottobre scorso, si sono formate per i calcoli? Secondo lei c'è qualcosa da temere o è tutto compatibile con ciò che ha avuto?
In attesa di risposta, le faccio i miei più cordiali e sinceri saluti.
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Utente
Utente
Egregio dottor Piana buonasera
Finalmente ieri mia madre ha tolto lo stent ureterale. Glielo hanno rimosso ieri.
Dall'ospedale ci hanno avvertito che non erano da escludere possibili fastidi, se non addirittura una colica renale.
La Diretta renale eseguita il 22 gennaio dice:
"Non evidenza di immagini da riferire con certezza a calcoli radio-opachi e/o a calcificazioni di pertinenza dell'apparato urinario". L'ecografia rileva calcoli ma non nell'uretere (il referto sta nel post di sopra).
Proprio oggi ha avuto una colica anche se non fastidiosissima ed ha 37,5 di febbre. Oggi ha iniziato terapia antibiotica. Spero ardentemente di non correre di nuovo al pronto soccorso. Per lei rientra tutto nella normalità?
La saluto cordialmente.
Luca
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Il momento della rimozione dello stent porta comunque con sè qualche incognita, specie in una storia così lunga e complessa, per vari motivi che qui non possono essere discussi nel dettaglio. Per ora ci pare che la situazione rientri ancora in limiti accettabili e prevedibili. Ovviamente è cruciale l'evoluzione nei prossimi giorni.