La sindrome del bamboccione sotto l'aspetto biopsicosociale
La percezione sociale dell'essere adulto è notevolmente cambiata negli ultimi decenni.
L'inevitabile posticipazione dei tempi nella sistemazione lavorativa e famigliare porta anche ad una posticipazione della percezione della propria maturità. I 40enni di oggi sono paragonabili ai trentenni o 25enni di qualche anno fa.
La cosa interessante è che anche l'aspetto fisico degli attuali 40enni (espressione di un vissuto interiore ancora giovane) è in netta sintonia con questa percezione. Un tempo la maggior parte dei trentenni era già sistemata con prole a carico. Questo spingeva loro a rallentare quella ricerca di giovinezza in virtù di nuove responsabilità da adulto.
Oggi molti quarantenni sono effettivamente dei giovani ancora in fase di definizione e lo sono sia nello spirito (quest'ultimo inteso come vissuto interiore) sia nel corpo.
Non bisogno tuttavia trascurare la componente biologica legata al processo evolutivo. Un uomo ha la capacità di fencondare fino a tarda età ed ha in sè quella dimensione di cacciatore sessuale tipica della giovinezza anche in fase estremamente matura, una fase che, per motivi sociali si è notevolmente allargata.
Basti fare una osservazione sull'aspetto fisico di uomini e donne di qualche generazione fa (magari anche attraverso i film degli anni 40-50 eppure 60) individui tra i 20 e i 30 dall'aspetto assolutamente maturo quasi indistinguibile dagli ultraquarantenni attuali.
Bisogna inoltre considerare anche il vissuto personale (ribadisco quest'ultimo che si incarna anche sull'aspetto fisico) all'interno di una stessa microcultura.
Un quarantenne ancora a caccia è naturalmente (sotto l'aspetto esteriore) fortemente più sessuato rispetto al quarantenne sposato da anni con prole e problematiche famigliari e lavorative di altro genere.
L'aspetto motivazionale personologico è un altro fattore da non trascurare. La sindrome di Peter Pan (versione più nota della s. dei b), espressione di elaborazioni psicodinamiche e motivazionali di vario genere, è fortemente favorita dal contesto sociale (ricerca della bellezza, della forma fisica,) quest'ultimi a loro volta favoriti dalla onnipresente spinta evolutiva verso la ricerca della perfezione e della simmetra.
Oggi assistiamo ad una fusione ed un accordo tra processi culturali e spinta biologica, che si sostengono a vicenda. E ancora se da un estremo la maturità è ritardata, all'altro estremo quest'ultima è straordinariamente anticipata, soprattutto nelle donne; basti vedere un concorso di bellezza dove ragazzine di 14 anni sono davvero indistinguibili da ventenni e/o 25enni e spinte verso atteggiamenti fortemente adultizzati.
Questo, probabilmente, stimola da un lato una certa competizione tra i due estremi e dall'altro la voglia di un maggiore avvicinamento di quest'ultimi. Si vedano quindi ragazzine che si adoperano per sembrare più adulte per una possibile relazione con un uomini più maturi e un atteggiamento regressivo (sia fisico che psicologico) di quest'ultimi per avvicinarsi alle potenziali partners più giovani.
Ma, dopo la pubblicazione di questo lavoro, il dubbio che nasce è se tale sindrome sia davvero una condizione esclusiva del giovane o se essa possa essere l'espressione di un intero assetto famigliare disfunzionale in cui, non solo il giovane, ma anche il genitore fornisce Il terreno fertile affinchè tale sindrome possa crescere e proliferare.
In chiave sicuramente ironica questo cortometraggio descrive questa ipotesi, probabilmente, meglio di ogni parola scritta.
Buona visione.
"I Bamboccioni" short film
http://www.youtube.com/watch?v=RXapN4-khEM&feature=player_embedded